Giovanni Battista è il grande modello di ogni educatore, perché indica Gesù come la salvezza. Il Precursore aveva dei discepoli che lo seguivano, lo ascoltavano e gli volevano bene, ma il compito del vero educatore non è attirare a sé le persone, bensì orientarle a Gesù. Giovanni dunque ha svolto bene il suo compito, mostrando ai suoi discepoli che Gesù è l’Agnello di Dio, cioè il Figlio di Dio; e ha fatto sì che i suoi discepoli lo lasciassero, per andare dietro a Gesù.
Qui riconosciamo un atteggiamento fondamentale nella nostra vita cristiana: ognuno di noi ha conosciuto Gesù perché qualcuno glielo ha indicato; e se abbiamo avuto buoni maestri di vita cristiana, non ci hanno legati a sé, ma ci hanno portati a Gesù. Perciò chi aderisce veramente a Gesù — a sua volta — aiuta gli altri a riconoscere il Salvatore. In ogni Messa il celebrante alzando il pane consacrato ripete le parole del Battista: “Ecco l’Agnello di Dio”.
Così riconosciamo che solo Lui toglie il peccato del mondo, cioè il fallimento della vita: abbiamo bisogno di essere liberati dal nostro egoismo, dalla chiusura, dalla cattiveria che rovina e ci fa fallire. L’unico che può tirarci fuori dalla situazione negativa in cui tutti ci troviamo è Gesù Cristo, il Figlio di Dio: a Lui dobbiamo aderire con tutto il cuore. E da questa adesione deriva anche il compito delPeducatore: indicare Gesù come l’amico migliore, l’unico che può salvarci, immergendoci nello Spirito Santo.
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Abbiamo bisogno di questa piena immersione.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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