Gesù aprì la mente dei suoi discepoli, perché comprendessero le Scritture. Erano dei testoni come noi. Non avevano voluto accettare le parole di Gesù, per questo erano così spaventati.
Erano turbati anche di fronte al Risorto, non riuscivano a credere. Aprire la mente è un’immagine per indicare una comprensione profonda ed è proprio quello che fa Gesù: ci apre la testa per metterci dentro il suo modo di pensare.
Avviene davvero durante la Messa: l’incontro con Gesù, che culmina col mangiare il suo Corpo, è preceduto dalla comprensione delle Scritture. È l’impegno importante che ci è chiesto in ogni celebrazione eucaristica: comprendere le Scritture, prenderle con la testa e con il cuore, capirne il senso, accogliere nella nostra vita il messaggio che il Signore ci offre.
- Pubblicità -
Partecipare attivamente alla Messa significa appunto assimilare la mentalità di Gesù e applicarla nella nostra vita. Non basta la nostra intelligenza: è necessario che il Cristo ci apra la testa, ma è indispensabile la docilità di chi accetta e accoglie la comprensione.
È necessario il nostro desiderio e lo possiamo esprime con l’invocazione del salmo: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Il viso del Signore è luminoso, perché esprime lo sguardo di una persona amata: se lo percepiamo con la luce sul volto, con uno sguardo bello, sereno, sorridente, la nostra vita ne viene illuminata.
- Pubblicità -
Se la Messa diviene un incontro luminoso che apre la mente e rallegra il cuore, tutta la vita ne resta segnata.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV