don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2020

Nel prologo del Quarto Vangelo viene presentata in sintesi lirica la figura di Giovanni, uomo mandato da Dio come testimone della luce. La luce non è lui, bensì Cristo, ma il Battista viene chiamato a preparare la strada alla luce con la sua testimonianza personale.

Il testimone è uno che ha fatto esperienza, è presente e ha visto: Gioyanni Battista è testimone di Gesù come luce non semplicemente perché dice quello che ha visto, ma perché la sua persona e la sua vita anticipano il Signore Gesù. Chiamato da Dio a quella missione, ha risposto con disponibilità e coerenza; quando lo ritengono più di quel- lo che è, rifiuta gli onori e vuole essere se stesso; è un uomo autentico e coraggioso, che darà la propria vita per difendere la verità e la giustizia.

Giovanni Battista è autentico testimone della luce perché si è spogliato di se stesso, non ha fatto del suo amor proprio un ideale di vita: per lui tutto è relativo a Cristo. Gli chiedono: <<Chi sei? Che cosa dici di te stesso?>>. Risponde presentandosi come la “voce”, rispetto a Gesù che  è la “Parola”; si definisce “amico dello sposo”, significando che lo Sposo è Gesù in persona.

Se dovessimo noi rispondere ad una domanda così personale — “Tu, chi sei?” — che cosa potremmo dire? Non bastano le generalità per definirci: per dire la nostra essenza dobbiamo ammettere le relazioni che costituiscono la nostra vita. Giovanni Battista ammette che la sua relazione fondamentale è con la persona di Gesù. Potremmo dire altrettanto anche noi?


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AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE

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