<<lo ti conoscevo per sentito dire, ma adesso i miei occhi ti vedono>> (Gb 42,5).
Così termina il libro di Giobbe, in cui il protagonista ha fatto finalmente una esperienza di Dio. È passato da una conoscenza astratta, teorica — per sentito dire — all’incontro personale che lo ha portato ad una autentica fede. È il passaggio che dobbiamo fare anche noi: ognuno di noi nella propria vita deve fare questo passaggio dal sentito dire dagli altri, alla propria personale esperienza di incontro.
Ha ragione Tommaso: “Se non lo incontro personalmente non posso credere in lui” … lo possiamo dire anche noi. Però noi non incontriamo il Signore Gesù fisicamente, ma lo possiamo incontrare veramente nella nostra esperienza personale, perché il Risorto è entrato dentro di noi e si fa sentire: ci parla e ci guida. Noi dobbiamo imparare a riconoscerlo, ad ascoltarlo, ad accoglierlo.
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Se non lo incontriamo personalmente, non possiamo credere in lui; sappiamo delle cose in teoria, abbiamo delle notizie e delle informazioni, ma finché uno non lo incontra personalmente e si lega a lui come amico, la fede non è matura, è solo una vaga conoscenza. Per questo tante persone si allontanano dalla fede, perché hanno sentito solo parlare di Gesù, ma non lo hanno incontrato, non sono entrati in una autentica e intensa relazione di amicizia.
Noi invece vogliamo essere esperti di Dio, perché solo chi ha fatto l’esperienza di Gesù come amico, può credere in lui e dirgli con tutto il cuore: “Gesù confido in te”.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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