Dal Vangelo di domenica:Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:
«Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!».
L’altro invece lo rimproverava… (Lc 23,39-40)
Perché è un insulto?
Il testo originale dice addirittura che è «bestemmia»…
In fin dei conti le parole dei capi, quelle dei soldati
– se sei Cristo, se sei Re… salva te stesso –
vengono bollate solo come scherno.
Una bazzecola. Cosa cambia?
Forse ciò che è veramente grave è il dubbio
se sei capace o no, se lo desideri veramente di salvare noi.
Perché Tu non hai bisogno di salvare te stesso,
ma noi si, altroché, se ne abbiamo bisogno.
E se non sei capace di farlo neppure Tu,
se ci hai illuso, siamo proprio nei guai.
Eppure quel «salva noi» è la crepa che può fare crollare
il muro che separa noi da Te ai piedi della croce.
Se la Tua morte mi tocca, m’interessa,
se davanti alla croce riesco ad affidarmi a Te,
può essere che anche la Tua regalità di Risorto
entri e trasformi la mia vita.