Ci sono un sacco di parole su cui soffermarci in questo che vuole essere un brano centrale del Vangelo di Marco. Si parla infatti del primissimo comandamento, quello migliore di tutti, e per distacco.
Se per noi questa storia dei โcomandamentiโ non va piรน tanto di moda – li vediamo come unโimposizione difficilmente conciliabile con fede speranza e caritร – per lo scriba che viene da Te รจ un problema centrale. In realtร chiunque cerchi di vivere la fede prima o poi deve chiedersi cosa significhi questo in pratica. Di conseguenza cosa sia irrinunciabile, per dirla con lโecclesialese di qualche anno fa, ciรฒ che della fede โnon รจ negoziabileโ.
La discussione tra i saggi era aperta, si capisce che il nostro amico di oggi รจ tra quelli che di base pensa che la prioritร vada a olocausti e sacrifici. Altri sottolineavano il primato del sabato, come spazio donato da Dio, incubatrice e culla della fede. A noi interessa soprattutto che รจ una domanda sincera, al contrario di quelle che si sono susseguite da quando sei entrato nel tempio.
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Qui lโevangelista dร il meglio di sรฉ, basta confrontare con il brano di Matteo, piรน stringato, o di Luca, in cui la domanda serve come prologo della parabola del buon samaritano. La Tua risposta parte dalla citazione quasi letterale di Dt 6,4, il cuore del primo discorso di Mosรจ. Inizia con da โascolta Israeleโฆโ e questo non รจ un fatto da poco, non รจ scontato, Matteo non lo fa. Cosรฌ perรฒ lโorizzonte si apre, e di tanto.
La prima cosa che ci dici รจ che non si puรฒ parlare di comandamenti senza metterci in Tuo ascolto. โAscoltareโ รจ una delle parole chiave dellโesperienza di fede, รจ ciรฒ da cui scaturisce lโamore ed insieme la risposta ad esso. ร relazione, si fa in due: Tu e noi.
La seconda sottolineatura, che forza leggermente la citazione, รจ quella che il Signore nostro Dio รจ โunicoโ. Non serve a nulla parlare di primo dei comandamenti se il nostro cuore รจ diviso. Se ci sono altri dรจi che dettano altre prioritร alla nostra vita. Allโunicitร di Dio corrisponde lโunitร in noi, la totalitร di cuore, anima, mente e forza.
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Rispetto a Deuteronomio Tu aggiungi โmenteโ, che lร non cโรจ. La libertร nella citazione non รจ una svista. ร un brano che tutti gli ebrei conoscono a memoria, tanti lo definiscono il loro โPadre Nostroโ. Tu perรฒ sei libero e hai autoritร anche sopra la Parola. Perchรฉ viene da Te prima di essere scritta nella Bibbia.
Il โcuoreโ unito e integro con cui siamo chiamati ad amarti รจ il luogo dove si prendono le decisioni. Lo โspiritoโ รจ il Tuo soffio che dร un valore diverso alla nostra vita. La collega alla Tua, le dona uno scopo. Le fornisce una meta eterna. La โmenteโ รจ la capacitร di andare in fondo, alla radice delle cose. Nel loro senso ultimo, oltre lโapparenza.
Quando lo scriba risponderร modificherร leggermente il termine, parlando della capacitร di mettere insieme i diversi aspetti del mondo che ci circonda. La โforzaโ descrive lโenergia psicofisica. Poi la citazione del Levitico che dice che lโamore verso Dio lโunico va di pari passo con quello per il prossimo. Ma chi sia questo โprossimoโ sarร da chiarire e ci penserร il Vangelo di Luca.
Levitico parla dei membri del proprio popolo, in Luca 10 ci dici che sei Tu, che ci raccogli malmenati e riversi sulla strada. Poi lo siamo noi, chiamati a fare altrettanto. Ma ci arriveremo. Rimane una domanda: perchรฉ allo scriba dici che non รจ โlontanoโ e non che รจ giร dentro il Regno? Per il semplice fatto che lui, come noi, non รจ capace di fare ciรฒ che ha appena riconosciuto.
Per cui a noi viene il dubbio che non sia questa la strada. Al comandamento che esce dal cuore sostiuiamo quello che viene da fuori. Ci dice che sia meglio fare tanti sacrifici, osservare scrupolosamente prescrizioni e divieti. Quello sรฌ che possiamo farlo, non richiede che cambiamo dentro.
Il fatto che Tu invece perseveri nel porre come fondamentale nel nostro rapporto con Te lโascolto dโamore tra due persone – Tu e noi – colte nella loro unicitร e totalitร รจ francamente troppo. Non puรฒ fondarsi sulla nostra buona volontร Perchรฉ sia anche solo lontanamente pensabile ha bisogno della Tuo croce, della Tua resurrezione. Del pane della Parola e dellโEucarestia spezzato nella celebrazione comunitaria della Messa.
Cosรฌ anche noi saremo โnon lontaniโ dal Tuo Regno.
don Claudio Bolognesi