Un cieco mendicante, seduto ai margini della vita. Cosa cโรจ di piรน lontano da ciascuno di noi? Se ci pensate รจ la descrizione perfetta di chi nella propria vita si รจ fermato.
Di chi ha deciso cosa gli interessa vedere e cosa invece escludere dal proprio orizzonte. Di chi รจ venuto a patti con la propria cecitร . Magari รจ determinato a spremere dalla vita tutto ciรฒ che puรฒ.
ร un rischio che corriamo tutti – senza rendercene conto -: scavare la nostra nicchia, il nostro rifugio comodo comodo. Consapevole di essere un mendicante, Bartimeo non ha paura della folla che lo vuole zittire.
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Non avere piรน nulla da perdere, essere consapevoli della propria povertร , porta a far sรฌ che non si sia piรน schiavi di ciรฒ che gli altri si aspettano da noi. Il rischio ora รจ di essere schiavi di noi stessi.
Cโรจ un non aver paura che libera e porta allโincontro con Te. Ed uno che rovina, padre e figlio di una cecitร che alla fine ci va bene. E spesso diventa unโideologia kamikaze.
Il vangelo racconta che cโรจ una distanza tra chi sta ai margini della strada e Te, la roccia su cui costruire la casa. Se Bartimeo non fosse mendicante cieco potrebbe incontrarti senza bisogno di mediazioni.
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Dโaltra parte se non fosse mendicante potrebbe credere di essere giร ricco, di non avere bisogno di Te. Il fatto che sia mendicante cieco genera una distanza che puรฒ diventare incolmabile.
La folla inizialmente infatti รจ una barriera. Eppure รจ necessario che qualcuno abbia giร raccontato di Te al cieco nel passato, che lui sappia qualcosa di Gesรน Nazareno.
Abbia in se una curiositร , la domanda ed il dubbio che Tu cโentri con la nostra vita. Poi ci vuole qualcuno che porti a Bartimeo – e a ciascuno di noi disposto a riconoscersi con lui cieco mendicante – la Tua voce.
Un โqualcunoโ che cโรจ sempre, ed รจ il primo miracolo di questo vangelo. Tu trasformi la folla in messaggeri, tramiti. ร ciรฒ che anche noi comunitร possiamo diventare: portatori a distanza, amplificatori della Tua Parola.
Dopodichรฉ alzarci/risorgere, buttare via le sicurezze, quello sta a Bartimeo, sta a ciascuno di noi. Lo puรฒ fare solo lui, ciascuno di noi per sรฉ. Certo, ci vuole un balzo, una discontinuitร , una svolta.
Bisogna decidere di โsaltarci dentroโ a questa barca in cui Tu inviti ad entrare. Restare in riva al mare guardandola partire ci renderร irrimediabilmente tristi.
Quel mantello buttato via – ed รจ il simbolo della dignitร e della indegnitร , รจ lโassicurazione sulla vita, la coperta di Linus – lo si puรฒ buttare via solo se davanti abbiamo qualcosa, โQualcunoโ, di piรน.
Solo Bartimeo puรฒ decidere quanto valga la sua dignitร , la sua vita. Solo noi possiamo decidere quanto valga la nostra.
Le decisioni, le scelte importanti, le poniamo in atto se ci siamo innamorati della veritร e della bellezza che ci sono dentro. Ancor di piรน, della bellezza di chi ce le propone.
Ovviamente tutto non finisce con Bartimeo che si alza, che risorge. Dovrร camminare verso di Te, e per fare questo ci vorrร tutta una vita.
Intanto perรฒ ha riacquistato la vista, la capacitร di guardare in alto. Cosa serve vedere se non alziamo gli occhi al cielo? Un cielo che รจ dentro di noi, che impariamo a vedere se stiamo con Te, se Ti seguiamo lungo la strada.
don Claudio Bolognesi