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don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 23 Marzo 2025

Domenica 23 Marzo 2025 - III DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 13,1-9

Lo puoi ripetere tutte le volte che vuoi, ma รจ inutile. Nella nostra testa non ci entra. Se capita qualcosa di male รจ perchรฉ ci stai punendo per i nostri peccati. ย 

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Questo vale soprattutto se il male arriva agli altri. Ovvio che se capita a noi, questo รจ un problema. Perchรฉ ci consideriamo buoni e se Tu punisci i โ€œbuoniโ€ – e magari ai โ€œcattiviโ€ vanno bene le cose – cโ€™รจ qualcosa che non funziona. 

Il bello di questo modo di pensare intanto รจ che ci deresponsabilizza, non comporta alcun cambiamento personale. รˆ lo stesso meccanismo dei sensi di colpa, ci fanno stare male e cosรฌ in qualche modo ci illudiamo – il tutto senza rendercene conto – di espiare le nostre colpe. Senza ovviamente dover cambiare di una virgola, tanto siamo convinti che sia impossibile. 

Per questo di fronte ai due episodi – i Galilei uccisi in modo orribile da Pilato e le diciotto persone rimaste sotto la torre di Siloe – ripeti la stessa frase: โ€œse non vi convertite, perirete…โ€, dopo avere detto che questo modo di pensare – colpa = punizione di Dio – non รจ vero. La parte fondamentale della seconda affermazione รจ: โ€œconvertitevi! Cambiate! Rinnovate la vostra vita!โ€. 

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Che vale anche per un secondo atteggiamento, oggi forse quasi piรน diffuso del senso di colpa o del pensiero della punizione divina. Che รจ il pensare che poi alla fine Tu sei buono e va tutto bene cosรฌ. Ci ami, ci perdoni… Sei una grande mamma che ci abbraccia e ci consola, siamo i tuoi bambini anche nel momento in cui ti rubiamo i soldi della pensione per andare a comprare la cocaina. Anche qui va bene tutto, lโ€™importante รจ non muovere una virgola. 

Non  a caso segue la paraboletta del fico. Ci parla della Tua pazienza, una pazienza โ€œcomunitariaโ€. 

Da una parte cโ€™รจ unโ€™equipe: un tale, il padrone della vigna che pianta lโ€™albero di fichi, e il suo vignaiolo. 

Dallโ€™altra lโ€™albero stesso che tra lโ€™altro sarebbe bravissimo a piantarsi da solo. Ti distrai un attimo e te lo ritrovi che sta crescendo nellโ€™unica crepa del muro tirandolo giรน del tutto. Non a caso – ma forse anche perchรฉ dร  frutti buonissimi in certi casi in due diversi periodi – รจ un albero sacro nelle religioni indiane รˆ lโ€™albero contro cui si arenรฒ la cesta che salvรฒ Romolo e Remo dalle acque del Tevere ed infine รจ uno dei simboli di Israele. 

Abbiamo scelto il disegno di Lloyd Rees perchรฉ sembra proprio che contenga corpi, volti, muscoli e vene. Il nostro รจ un fico amato, scelto, piantato apposta. Ma – incredibile – non dร  fichi, quando sempre รจ una pianta generosa di frutti. Ma qui no, nulla. 

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Spicca la pazienza โ€œcollaborativaโ€, che parte dal padrone che ha pazientato tre anni e del vignaiolo che vuole pazientarne un altro, in modo attivo, lavorando la terra e concimando le radici. 

Tre anni… a noi ricorda – forse in modo improprio: รจ un tempo legato al vangelo di Giovanni – il periodo della Tua predicazione. Un ulteriore anno in cui il lavoro si intensifica. รˆ il nostro tempo, il tempo che ci รจ concesso, il tempo della nostra vita. รˆ il Tuo anno di grazia. 

La nostra fortuna รจ che il frutto sei Tu, ed allo stesso tempo sei Colui che ha dato frutto, ed il vignaiolo. Ma rimane valido lโ€™invito che ci fai di convertirci e di collaborare con il dare frutto.

don Claudio Bolognesi