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don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2024

Domenica 21 Luglio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 6, 30-34

Dopo essere andati, ora i discepoli ritornano. Nel frattempo Marco racconta uno dei fatti piรน tragici e sconvolgenti del Vangelo: il Battista, profeta, giusto dโ€™Israele viene decapitato per compiacere una regina incestuosa e la figlia danzatrice.

Rimaniamo sospesi tra lโ€™orrore, la delusione, e una sorta di profezia su ciรฒ che accadrร  a Te. Anche se la Tua vita e la Tua morte supereranno di molto quella di colui che non รจ degno di slegarti i lacci dei sandali. La sua morte perรฒ non ha apparentemente riflessi immediati, se non nella sottolineatura con cui il brano si conclude, con il Tuo sguardo misericordioso sul popolo, gregge che non ha pastore.

Giovanni che profeta e guida lo era รจ morto. Coloro che dovrebbero esserlo, i capi, non lo sono. I discepoli si riuniscono – di nuovo al presente: ora – e si specifica che il โ€œluogoโ€ in cui convergono sei Tu. Raccontano, annunciano tutte le cose che hanno fatto e insegnato. Fa un poโ€™ sorridere. Intanto capiamo che รจ stato un mini invio, limitato nel tempo e nel raggio di azione.

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Lo sappiamo: รจ stato solo un inizio. Cosa avranno mai fatto? Cosa avranno potuto insegnare? Il Vangelo di Luca, entusiasta, si sbilancia. Parla di gioia, della visione del demonio sconfitto. Marco invece sembra stendere un velo pietoso. Trapela soprattutto tanta stanchezza, al punto che li inviti a venire in disparte per riposare.

โ€œVenireโ€ non andare, la meta rimani Tu. In un luogo solitario, deserto, che non viene nominato ma sembra avere a che fare con loro stessi. Devono quindi venire a Te, rientrare in se stessi, andare in un luogo solitario, lontano dai tanti che vanno e che vengono e che impediscono loro addirittura di cibarsi. Potremmo dire che qui sta il fondamento teologico degli esercizi spirituali. Cโ€™รจ anche una volontaria imprecisione: chi รจ che va e che viene? Sono i discepoli, รจ la gente, sono le faccende che distraggono da ciรฒ che รจ necessario?

Poco dopo sfamerai le folle con i pani e i pesci che benedirai dopo avere chiesto che i discepoli diano loro stessi, se stessi come cibo. Quel cibo in realtร  sei Tu. Forse lo stesso cibo che ora manca a loro, tutti presi dallโ€™andare e dal venire, molto fieri di sรฉ nella parte dei Tuoi araldi. Anche questo invito-ordine di venire a Te rimane al presente indicativo, lo riceviamo nellโ€™oggi della nostra vita. I discepoli Ti ubbidiscono: vanno nel posto solitario, entrano in se stessi. Sembra importante che lo facciano insieme, nella barca. Infatti subito dopo si dice che in tanti da tutte le cittร  vedono e corrono dove state andando via terra, precedendovi.

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A questo punto il progetto di riposo, di rientro in se stessi passa in secondo piano. Sulla scena ci sei Tu che โ€œesciโ€ – uno dei verbi preferiti di Marco – guardi e sei mosso a misericordia. Sono le โ€œviscere di compassioneโ€, la sede delle emozioni che Ti portano a reagire di fronte alle folle. Il fatto che siano โ€œsenza pastoreโ€ lโ€™abbiamo giร  in parte considerato.

Il profeta Ezechiele aveva speso invettive per strigliare i capi che avrebbero dovuto prendersi cura del popolo come pastori ma non lo facevano. Il Primo Testamento รจ perรฒ concorde nel dire che il vero pastore sei Tu, รจ il Padre. Ma nel libro del profeta Zaccaria, che gli evangelisti conoscevano bene – รจ sua la profezia dei trenta denari con cui vieni valutato – si dice che il profeta si ritira dal suo ruolo di pastore e che sei Tu stesso che abbandoni il popolo ai pastori insensati. Solo perรฒ in prospettiva della Tua venuta, come โ€œcolui che รจ stato trafittoโ€, quando darai la vittoria a Gerusalemme.

La Tua risposta verso coloro che sono come pecore senza pastore sta nel Tuo sguardo misericordioso – non ci hai abbandonati – e nel fatto che insegni โ€œmolte coseโ€. In questi tempi in cui la chiesa รจ preoccupata per i valori della democrazia, la risposta alla latitanza dei pastori ci sembra sia molto attuale. Passa dellโ€™educazione, dal Tuo insegnare.che andare, entrare nelle case e rimanerci e scuotere la polvere dai piedi, devono essere araldi della conversione, cacciare i demoni e ungere i malati per guarirli. Lโ€™ultimo รจ un gesto di pronto soccorso che sconfina nella prassi sacramentale. Scacciare i demoni รจ ciรฒ che accompagna la Tua presenza.

don Claudio Bolognesi

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