don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 20 Marzo 2022

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Di fronte a una guerra, a una pandemia, si leva immediatamente a Dio un lamento: “cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo”? In fondo tanti predicatori ce lo ripetono che è la giusta punizione di Dio per i nostri peccati.

– Dovete convertirvi! Peccato che Tu, Gesù sembra che non sia d’accordo. Non è che sia così rilevante quello che ripeti, sono secoli che lo leggiamo ma non lo ascoltiamo. Poi forse non dici anche che se non ci convertiamo, periremo? Forse però non abbiamo capito ancora che di fronte al male in cui noi non reagiamo periremo sì, ma non per via della Tua punizione. Se fosse vero che ci vuoi punire per ciò che ci meritiamo avresti spazzato via l’umanità millenni fa. È che periremo perché il male è autodistruttivo. Costruiamo la torre di Siloe con la sabbia senza cemento, ci rimaniamo sotto quando crolla e poi veniamo a dirti – perché, Signore?- Ci va bene che siano Pilato e Erode a governare, per sicurezza manco andiamo a votare, e quando c’è la guerra in Ucraina ci diciamo – se Dio ci fosse, non succederebbe -.

In tutta risposta Tu ci parli di “conversione”. Cosa alla quale non crediamo, anche a ragione perché l’abbiamo vista fallire tante volte. Da cattivi è dura diventare buoni. Un amico, terribile nei suoi atteggiamenti, da non credente insopportabile, convertito divenne un insopportabile fanatico religioso. Anche peggio di prima. La conversione è possibile come nel caso di San Paolo. Che si rese conto di avere sbagliato modo, in qualche modo di avere sbagliato Dio. O della Maddalena che amava, sì, ma si accontatava di amare gli uomini. Imparò ad amare prima Te. Allora cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “conversione”?

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Nel vangelo di oggi ci fornisci due coordinate: prima di tutto della pazienza del Padre. Il padrone della vigna che tarda a tagliare il fico che non frutta. Ma forse ancora di più parliamo di questa strana, irrazionale fiducia che Tu hai per noi. Perché sembra proprio che ci creda che noi possiamo essere altro. Certo, da egoisti patologici sarà dura diventare caritatevoli. Se il problema è la stupidità, da quella non si guarisce. Ma un vecchio amico diceva che un ladro furbo è meglio di uno stupido.

Perché lo stupido farà a caso il bene o il male. L’intelligente, quello che si lascia aiutare, ce la può fare a capire che il bene è meglio anche per lui. Può convertirsi, può cambiare. Perché non cambia lui: cambia le meta. Corregge il bersaglio. Ecco, il Tuo bersaglio siamo noi. Per cui a Te va benissimo che sia così anche per noi. Solo ci chiedi di fare di Te il nostro arco, la nostra freccia.

L’occhio con cui miriamo. Grazie, Gesù per la Tua pazienza. Ancora di più “grazie” per la fiducia che continui ad avere in noi contro ogni logica ed esperienza. Però è vero che tu non impari la storia sui libri e non leggi i giornali. Tu consoci i cuori e la vita della gente semplice.

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Dei santi, soprattutto quelli anonimi, che questa storia della conversione la vivono ogni giorno.

don Claudio Bolognesi