don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 18 Aprile 2021

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Il brano che abbiamo ascoltato รจ il brano immediatamente successivo al racconto dell’episodio di Emmaus. I due che hanno incontrato il Risorto sul cammino per Emmaus sono rientrati desiderosi di condividere la loro esperienza. In realtร  prima ascolteranno quello che รจ successo alla comunitร : le donne hanno verificato che la tomba รจ vuota. Hanno incontrato il Risorto. Hanno raccontato il fatto ai discepoli che non hanno creduto loro. Pietro รจ andato alla tomba, ha verificato il fatto che รจ vuota. A questo punto si inserisce la narrazione dei due di Emmaus che non รจ solo una “narrazione”. Dice il vangelo che รจ un “esegesi” cioรจ una narrazione attenta al significato interiore di quanto รจ successo. Di fronte a questa narrazione sembra non esserci una conseguenza. In realtร  il vangelo ci dice che dentro questo scambio di esperienze, mentre essi parlano di queste cose, Gesรน si fa presente. Si fa presente ma in realtร  il verbo della presenza รจ un verbo non di entrata, non di movimento. รˆ un verbo statico. Il Risorto “รจ” presente nello scambio delle esperienze di fede dei discepoli. รˆ presente anche nello scambio della difficoltร  nel credere. Questa รจ giร  una prima indicazione. รˆ molto bella perchรฉ ci dice e forse ci informa che potrebbe essere cosรฌ, e sarebbe cosรฌ anche per noi oggi se fossimo piรน bravi. Se dedicassimo piรน attenzione, piรน tempo, nel raccontarci vicendevolmente la nostra esperienza dell’incontro con Cristo, l’incontro col Risorto.

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Si apre qui la seconda scena. Ci sono alcune cose caratteristiche comuni agli altri vangeli, cioรจ il Risorto si presenta rendendo presente il dono della pace e ci sono alcune cose che sono simili ma non proprio identiche. Il fatto che presenta i segni della passione ma mentre in Giovanni sono i segni dei chiodi nelle mani e la ferita del costato qui รจ la presentazione delle mani e dei piedi. C’รจ in comune con tutti i vangeli la risposta della comunitร  che รจ una risposta di fatto di incredulitร  o di fatica nel credere. Ma non esiste una professione di fede nel vangelo di Luca. La professione di fede potrร  essere solo dopo il dono dello Spirito, quindi fuori dal racconto del vangelo, all’inizio degli Atti degli Apostoli. Possiamo considerarla un’opera unica, ma su questo il discorso sarebbe lungo. Di fatto non lo sono. Sono forse le due parti, i due capitoli di uno stesso grande affresco. รˆ interessante che il dono dello Spirito e l’opera della fede sono all’inizio del secondo libro. Sono un traguardo ma ancor di piรน un punto di partenza.ย 

Nel vangelo di Luca, in questa parte centrale, nell’apparizione del Risorto, chiarissimamente si avverte una sottolineatura: il Risorto ci tiene ad informare che non รจ un fantasma. Il termine รจ “spirito”, รจ qualche cosa comunque di evanescente. Qualche cosa che ha a che fare col vento. Dietro probabilmente c’รจ la cultura ellenistica, la filosofia greca classica che pensa che l’uomo sia anima e corpo. E quindi questa sia solo una parte. Gesรน vuole dire che non รจ una parte: รจ lui. Anzi forse รจ anche un di piรน. รˆ tutto quello che hanno conosciuto piรน quello che a loro รจ mancato.

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La sottolineatura del fatto che Cristo non รจ un fantasma ha una un riflesso nell’atteggiamento della comunitร , del gruppo dei discepoli. Vengono descritti una serie di atteggiamenti che sono soprattutto gli atteggiamenti emotivi. All’inizio sono negativi. Si dice che sono sconvolti, che sono pieni di paura. Poi diventano positivi: sono pieni di gioia e di stupore. Ma la cosa molto interessante e probabilmente una delle delle attenzioni particolari dell’evangelista Luca, della comunitร  che ci consegna questo vangelo, รจ che di fronte a questo bailamme emozionale che puรฒ essere negativo positivo ci sono comunque due atteggiamenti di fronte cui il Risorto รจ perplesso. Da una parte il dubbio e dall’altra l’assenza di fede.ย 

Il dubbio in questo caso non รจ un meccanismo interiore, strumento di conoscenza. Chi mi conosce sa che questa รจ una riflessione che torna spesso perchรฉ mi capita di incontrare persone che mi vengono a dire – il mio peccato รจ che ho dei dubbi -. Il peccato non รจ che hanno dei dubbi. Il peccato รจ che ho dei dubbi gestiti in modo sbagliato. Sono i dubbi utilizzati come strumento, come gioco fra me e me. Che mi paralizzano. Per cui non sono obbligato a fare delle scelte di fede perchรฉ comunque ho i miei dubbi e il mio tempo me lo passo a giocare con loro.ย 

Cosรฌ come la mancanza di fede. Che รจ ben piรน di una “mancanza” di fede. Il verbo esprime proprio una un’assenza. Quasi un tentativo di combattere la fede. Ed รจ interessante il fatto che questo รจ abbinato anche a un’emozione positiva. Sembra di capire che il Risorto sia perplesso di fronte a una definizione di fede che noi oggi potremmo dire “spiritualista”. Il Risorto รจ un fantasma – che bello che bello! -. Questo mi fa avere tanta paura, perchรฉ รจ piรน facile gestire un Dio morto che un Dio vivo, perchรฉ un Dio vivo, oddio, ecco, รจ un problema. Perรฒ io posso anche gioire delle mie paure perchรฉ comunque sono un emozione. Quindi sono un cibo per tante dinamiche interne. Posso avere emozioni positive – che meraviglia, che bello che bello… -. Perรฒ tutto questo se porta a una paralisi all’interno delle dinamiche della vita comunitaria e della vita in generale, non ha niente a che fare con l’esperienza del Risorto.ย 

Di fronte a questo ci sono due gesti che il Risorto compie. Sono il mostrare le mani e i piedi e il secondo รจ il mangiare il pesce, la porzione di pesce. Non sono nessuno dei due risolutivi. Sono importanti ma non risolutivi. Mostrare le mani e i piedi sono il riferimento al fatto che comunque questo รจ il Cristo che รจ stato crocifisso. Sono il riferimento alla passione. Sono chiaramente anche un riferimento all’opera, cioรจ a ciรฒ che il Cristo compie. E al suo camminare. Che รจ uno dei dati comuni a tutti i vangeli, soprattutto al vangelo di Marco, ma a tutti i vangeli. รˆ la grande metafora dell’incarnazione. Cristo รจ venuto, ha posto la sua tenda, ha camminato in mezzo a noi.

Mentre invece il mangiare chiaramente non รจ legato a una necessitร . รˆ legato a una condivisione. รˆ legato a un qualche cosa che fa riferimento alla convivialitร . Quello che Cristo ha operato, ciรฒ che le sue mani hanno fatto, la strada che ha compiuto in mezzo a noi, รจ caratterizzato dalla condivisione. Di cui il pasto รจ l’occasione. Non solo la metafora ma l’occasione principale.ย 

A questo punto troviamo l’ultima scena. Che รจ un discorso del Risorto che ha come centro il fatto che egli apre la mente all’intelligenza delle scritture. Che รจ la grande attenzione di tutti i vangeli che ci parlano dell’incontro con lui. Perchรฉ รจ la strada principale ancora oggi anche per noi. รˆ interessante ciรฒ che viene detto come “intelligenza delle scritture”. Perchรฉ mentre prima si parla di un dubbio che รจ una sorta di di frammentazione della veritร  in cui รจ facile perdersi, che produciamo anche noi volentieri per perderci. Qui si parla invece del mettere insieme delle veritร . Del mettere insieme dei frammenti di veritร  che ci vengono dalla realtร , ci vengono dalla Parola di Dio. รˆ nel mettere insieme tutto questo che si fa il passo avanti. รˆ quello che รจ Risorto chiede alla comunitร . La conseguenza di questa intelligenza della scrittura รจ la testimonianza. La testimonianza deve essere coerente. La testimonianza deve essere un incontro, che perรฒ essendo un incontro reale puรฒ essere condiviso. I pezzi di questo incontro combaciano.ย 

Allora pur non non rifiutando, pur non demonizzando assolutamente quello che รจ il bisogno che abbiamo come singoli e come comunitร  anche di un incontro emotivo gratificante con Cristo, accogliamo quello che il vangelo questa mattina ci dice e ci chiede. La capacitร  di condividere le esperienze di fede che abbiamo, il costruire occasioni per fare questo. Il tentativo, la ricerca di sfuggire da una spiritualizzazione autocompiaciuta della nostra fede. Ma lasciare che il Risorto ci aiuti a comporre quanto ci รจ stato promesso, rivelato. Quanto il mondo, le persone ci testimoniano. Quanto la scrittura opera nella nostra vita,ย  per essere capaci di condividere questo nel dono della testimonianza.

Buona domenica.