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don Claudio Bolognesi – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2024

Domenica 15 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 8, 27-33

Raccogliamo qualche perla preziosa. Tu, Gesรน โ€œpartiโ€ o, come preferisce dire Marco โ€œesciโ€ con i Tuoi – che bello, sรฌ sono โ€œTuoiโ€, proprio Tuoi – discepoli. In fondo ogni partenza vera, non prevede di tornare indietro. รˆ il gesto antico del nomade, del profugo, di Abramo, รจ un โ€œuscireโ€ con la testa e con il cuore, prima che con i piedi.

Vai nei villaggi verso Cesarea, un posto bellissimo. Cโ€™รจ tanto verde, acqua, ci sono le sorgenti del Giordano. รˆ anche un posto terribile, un luogo di potere. Politico – ci sono i palazzi del re-fantoccio ed รจ โ€œCesareaโ€ in onore dellโ€™imperatore – e religioso. Lรฌ cโ€™รจ il tempio del Dio Pan, un bel tipo che era raffigurato con corna, zampe di capra e significativi attributi sessuali, non certo per bellezza. Ma non vai proprio a Cesarea. Ti fermi nei villaggi, nella periferia dellโ€™impero.

Ti dedichi ai sondaggi di opinione: – la gente chi dice che Tu sei? -. I discepoli, da bravi laici, devono essere capaci di ascoltare il mondo, di dialogarci. Le risposte sono belle, fantasiose, un poโ€™ scontate. La domanda diretta che segue invece รจ un colpo basso, una richiesta di compromettersi. Non a caso risponde solo uno: Pietro. E risponde al presente. Quella parola lรฌ – Tu sei il Cristo – รจ in qualche modo ciรฒ che Pietro, che la chiesa ripete nel presente di ogni uomo della storia.

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Notiamo che Marco non si complica la vita con affidamenti a Pietro di poteri, chiavi ed altro. E che quella stessa professione Giovanni la metterร  in bocca nientepopodimeno chรฉ ad una donna – scandalo! – a Marta, sorella di Lazzaro. Invece insiste che questa cosa non va ancora raccontata apertamente. Bisogna aspettare la Pasqua, senza la fede รจ inutile, infatti nel vangelo la dicono anche i demoni. Forse รจ ancora tanto piรน grande di Pietro, lo vedremo di qui a poco. Ma intanto lasciamoglielo dire.

A questo punto nel vangelo cโ€™รจ un salto narrativo: cominci ad insegnare che devi soffrire, essere rifiutato dalla religione ufficiale, essere ucciso e morire – ma proprio-proprio, i tre giorni raccontano quello – per poi risorgere. Questo fatto della risurrezione perรฒ รจ un poโ€™ vago, non sappiamo cosa sia. Mentre le cose che succedono prima sono concrete e un poโ€™ scandalose. Forse avremmo anche noi fatto come Pietro, Ti avremmo sgridato.

Quantโ€™era forte la vecchia traduzione: – lungi da me, Satana! -. Anche se preferiamo notare il gesto che precede queste parole: Ti volti e guardi i discepoli. Come dire che ciรฒ che dici a Pietro รจ per il bene loro. In fondo il verbo โ€œrimproverareโ€ รจ lo stesso, usato sia per le parole di Pietro che per le Tue. Rimane un rimprovero affettuoso, la parola forte ad un amico che amiamo. Detta per il bene suo e dei discepoli, e anche per il nostro oggi.

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Pietro non deve smettere di andare dietro a Gesรน. La tentazione di pensare secondo gli uomini, di cercare di manipolarTi, รจ sempre dietro lโ€™angolo per il singolo credente come per la Chiesa. Chi ha autoritร , noi che siamo al servizio, dobbiamo stare particolarmente attenti.

A questo punto il tono cambia, diventa solenne. Si parla alla folla e ai discepoli, insieme. Colpisce sempre quel โ€œseโ€ iniziale, premesso alla proposta del discepolato. Nessuno รจ obbligato a seguirTi. Siamo in un territorio di libertร . Anzi, sembra quasi che Ti stupisca, infatti Ti riferisci non a โ€œtuttiโ€ ma a โ€œqualcunoโ€. Ti basta che almeno un gruppettino si interroghi sullโ€™eventualitร  di seguirTi.

Nel tal caso i passi sono tre: rinnegare se stessi, cioรจ riconoscere che non ci conosciamo e che non possiamo riporre la nostra fede in noi stessi. Prendere la โ€œnostraโ€ croce – non la Tua, la nostra -. Non portare il peso del mondo ma solo il nostro. Sono due verbi che parlano dei presupposti, sono al passato. Il terzo รจ un imperativo presente: bisogna seguirTi! Chi vuole farlo deve farlo, con forza, punto e basta. Non possiamo passare la vita a parlarne. รˆ necessario buttare sul piatto la vita, rischiarla, con la possibilitร  di perderla. Ma chi la perde per Te e con Te, in realtร  ha vinto.

don Claudio Bolognesi

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