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don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 9 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 3, 7-15

Un cristianesimo che discende

โ€œCome Mosรจ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโ€™uomoโ€. Con queste parole Gesรน ci permette di scrutare il mistero di Dio e la sua relazione con noi: Dio come abisso dโ€™amore che si vuole comunicare al mondo intero.

Nicodemo va a Gesรน col desiderio di una vita pienamente felice ma รจ convinto che questa sia semplicemente il risultato di uno sforzo sovrumano. Gesรน, invece gli rivela che questa vita รจ dono gratuito offerto a tutti mediante quel Figlio innalzato. Gesรน รจ il Messia come Nicodemo pensa, ma non lo รจ come lui lo pensa: il Figlio dellโ€™uomo innalzato ci guarisce dallโ€™antico veleno della menzogna che ci ha allontanati da Dio, facendoci ritenere invidioso, antagonista e vendicativo colui che invece รจ sorgente di vita e di libertร .

E noi chiamati a guardare il Signore crocifisso per trovare in lui la nostra salvezza come giร  gli Israeliti avevano trovato salvezza in quel serpente cui volgevano lo sguardo. In questi giorni la croce รจ stata nuovamente rimessa al centro dalla liturgia pasquale. Rimessa al centro come il modello cui ispirarsi, come la vera legge della storia dellโ€™uomo.

รˆ scritto nellโ€™AT che โ€œquando Mosรจ stava per costruire la tenda, Dio disse: guarda di fare ogni cosa secondo il modello che ti รจ stato mostrato sul monteโ€. In base a quali modelli noi abbiamo costruito la tenda delle nostre relazioni? Si direbbe su altri modelli se รจ vero che portiamo un poโ€™ ovunque i segni dei morsi del serpente.

Oggi ci viene ridetto qual รจ il modello: questo Signore Crocifisso e lโ€™amore che esso manifesta. Questo รจ ciรฒ che ci fa cristiani e che fa cristiane le nostre chiese e le nostre istituzioni. Nientโ€™altro. Non soltanto un battesimo ricevuto o una croce appesa alle pareti di una casa. Sarebbe facile, in tal modo, avere dei criteri di appartenenza.

La verifica, invece, รจ unโ€™altra: se la mia vita, la mia comunitร , la mia casa รจ costruita secondo il modello che ci รจ stato mostrato sul monte. E sul monte che cosa abbiamo contemplato? Che la salvezza non viene dai miracoli, dai segni che il sapiente Nicodemo cercava. Il miracolo vero รจ un Signore che nel suo morire continua a tenere le braccia allargate: un Dio che non fa un miracolo per sรฉ e che rimane con le braccia aperte al Padre che sembra averlo abbandonato e al mondo che con ostinazione lo rifiuta.

Se qualcosa vogliamo apprendere di Dio dobbiamo farlo ai piedi della croce, proprio come la madre e il discepolo amato. La croce narra un Dio che รจ disceso dal cielo, segno di un cristianesimo che discende, si immerge, si immedesima, compartecipa. Ogni altro modo di parlare di Dio che non si riconduca al suo discendere fin nellโ€™abisso della morte non รจ autentico.

โ€œLa vita cristiana รจ tutta una esegesi della kenosi (abbassamento, svuotamento) di Cristoโ€ (Isacco Siro). La vita cristiana, la mia vita dunque, narrazione di un Dio che si svuota. Consapevoli che la vita si guadagna donandola, si ottiene spendendola, si conquista affidandola.

Per gentile concessione di don Antonio Savone dal suo blog | CANALE YOUTUBE | TELEGRAM

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