don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 7 Giugno 2021

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Quel giorno, su quella montagna, Gesรน ridiceva il progetto degli inizi: facciamo lโ€™uomo a nostra immagine e somiglianza. Giร . Il problema, infatti, era proprio come recuperare la somiglianza perduta. Sappiamo, infatti, che lโ€™immagine resta sempre impressa in noi: io rimango figlio di Dio, sempre, comunque. Non cosรฌ la somiglianza: il vivere da figlio di Dio. Sempre da recuperare. E cosรฌ quel giorno prima ancora che uno stile da assumere Gesรน tratteggiava anzitutto i lineamenti del suo volto, quel volto secondo il quale ricostruire la nostra personale identitร . Parole โ€œaltreโ€ per eccellenza, quelle delle beatitudini. Parola letta in chiesa ma strappata nella vita dove hanno libero corso altre parole, altre logiche, altri criteri che ci fanno perdere la somiglianza degli inizi.

Quelle parole pronunciate da Gesรน sono la sua biografia, la biografia di Colui dietro il quale abbiamo scelto di mettere i nostri passi:
โ€ egli รจ il povero di spirito e il puro di cuore: si รจ svuotato di tutto, persino del suo essere uguale a Dio, per fare spazio a Dio e a noi nel suo cuore; ospitรฒ in quel cuore persino lโ€™amico che tradiva e quello che rinnegava;
โ€ ha pianto un giorno su Gerusalemme mentre si faceva carico del suo cuore ostinato nella chiusura ad accogliere la visita di Dio; ha pianto per lโ€™amico Lazzaro attestandogli, anche cosรฌ, quanto gli fosse legato;
โ€ ha sofferto sulla sua pelle persecuzione e ingiustizia tanto da essere trattato come un malfattore egli che era passato sanando e beneficando quanti erano prigionieri del male; non ha esitato a essere annoverato tra gli empi (morirร  tra due di loro);
โ€ il suo farsi solidale con noi lo ha portato ad assumere su di sรฉ ogni nostro male perchรฉ in nessuna circostanza vedessimo incombere la maledizione sulla nostra esistenza;
โ€ pur potendo farsi valere non ha mai fatto ricorso alla violenza o alla vendetta neanche quando si รจ trattato di difendere il buon nome di Dio, dimenticando il male che pure gli abbiamo fatto e rendendo, invece, bene per male (Padre, perdona loroโ€ฆ);
โ€ sempre pronto ad attendere con pazienza ogni volta che io mi fermo o addirittura mi perdo: lo attesta il suo perdono sempre di nuovo offerto (settanta volte setteโ€ฆ)
โ€ ha desiderato ardentemente rapporti veri; ha bandito ipocrisie e falsitร  pagando di persona per costruire relazioni di armonia e di pace (chi vuol essere il primo sia lโ€™ultimo e il servo di tuttiโ€ฆ).

Questo Il volto del Maestro tratteggiato dalle beatitudini. E mentre lo contemplo, vi scorgo i lineamenti del mio volto, come egli desidererebbe che io sia. Un uomo:
โ€ povero di spirito, cosรฌ da accogliere lui nella mia vita senza cedere alla tentazione di costruirmi un idolo vano; povero, non padrone, disposto a servire la vita degli altri senza mai approfittarne; con un cuore che sempre rispetta il mistero dellโ€™altro senza mai volerlo ridurre alla propria misura;
โ€ capace di pianto ma non su di sรฉ, โ€œin inutili ripiegamentiโ€, ma con chi soffre, attestando cosรฌ che condividere รจ assumere la fatica dellโ€™altro;
โ€ in grado di amare fino a coprire lo sgarbo dellโ€™altro, disposto a credere che lโ€™altro puรฒ cambiare grazie ad una fiducia nuovamente offerta;
โ€ infaticabile tessitore di rapporti nuovi, senza mai sentirsi arrivati finchรฉ attorno a noi qualcuno patisce ingiustizia.

Quel Volto del Maestro Indica poi il volto della comunitร  cristiana:
โ€ una chiesa che non cerca appoggi sul potere e che non pone la sua fiducia su ciรฒ che non ha consistenza;
โ€ una chiesa capace di condivisione delle angosce degli ultimi perchรฉ solo cosรฌ si attesta che Dio si รจ fatto vicino ad ogni uomo;
โ€ una chiesa che non ricerca il plauso, il consenso, lโ€™adulazione;
โ€ una chiesa che rifiuta ogni arroganza e perciรฒ tutti accoglie, con tutti cammina, tutti serve senza distinzione;
โ€ una chiesa dalla parte di chi patisce ingiustizia e si espone per lโ€™edificazione della pace.
Solo una chiesa cosรฌ annuncia e attesta che vale la pena non temere di avvicinarsi al Signore Gesรน e di seguirne le orme.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM