Nel giorno che segue la festa dellโEpifania, veniamoย illuminati da una parola che ci invita a riprendere il nostro cammino accettando di immergerci, proprio come il Signore Gesรน, con piรน generositร e con maggior consapevolezza nella nostra storia. Egli che avrebbe potuto scegliere ben altri luoghi in cui cominciare il suo ministero, parte dalla periferia e in un momento difficile, quando cioรจ viene a sapere dellโarresto di Giovanni Battista. Si inserisce nella nostra storia addirittura aspettando il suo turno, senza saltare la fila. Bellissima questa immagine che ci restituisce la veritร del mistero dellโIncarnazione: senza sconti, fino in fondo.
Da uomo della strada qual รจ, Gesรน si mette in ascolto di tutti i segni che la vita pone sul suo cammino e che indicano i passi necessari da intraprendere.
Ci sono anche per noi luoghi ed esperienze di marginalitร che con troppa facilitร disprezziamo mentre invece, stando al vangelo, sono proprio esse le realtร in cui far risplendere la forza e la bellezza che viene dalla nostra fede. Ciรฒ che abbiamo celebrato in questi giorni ci ricorda che quando Dio ci visita, ogni periferia diventa la Gerusalemme della nostra vita, ogni esperienza di tenebra diventa luogo in cui si manifesta la luce piena.
Il vangelo ci sollecita a dare un nome a tutto ciรฒ che ci rende infermi e vulnerabili e a non aver timore di portarlo ai piedi del Signore Gesรน per essere aiutati e guariti.
Non cโรจ percorso spirituale come non esiste percorso di maturazione se non partendo dallโassumere la fragilitร della nostra condizione umana. La capacitร di distinguere โlo spirito della veritร e lo spirito dellโerroreโ (1Gv 4,6), risiede nella disponibilitร o meno di chinarsi e di assumere il dolore umano nella concretezza delle varie fragilitร . โNoi siamo da Dioโ (1Gv 4,2) solo quando non prendiamo le distanze da tutto ciรฒ che รจ propriamente umano.
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Nessuno รจ dispensato dal viaggio essenziale, dallโitinerario irrinunciabile che accomuna tutti i discepoli dellโunico maestro: รจ il cammino della conversione, che equivale a cambiamento di mentalitร , a inversione di rotta, a trasformazione profonda, allโadozione di un orientamento diverso nella propria vita. Tutte realtร che รจ possibile vivere pur rimanendo lรฌ dove siamo. La conversione non รจ un processo di disincarnazione come abbiamo ritenuto di dover fare non poche volte: esso รจ piuttosto un cammino di discesa nella disponibilitร a stare a contatto proprio con ciรฒ che per noi sembrerebbe materiale di scarto, cominciando dagli aspetti di limite di ciascuno di noi fino a quelli di chi ci sta accanto.
Il vero viaggio, quello piรน impegnativo, รจ quello che ognuno compie allโinterno di se stesso per arrivare ad un capovolgimento totale di posizioni, di pensieri, di atteggiamenti. Se accogliamo il suo invito, niente dentro di noi rimane al proprio posto, niente resta come prima. Lโequilibrio lo si trova solo accettando, quotidianamente, che tutto venga messo sotto sopra dalla sua Parola, dal suo sguardo, dal suo passaggio nella nostra vita. Il nostro avvenire non รจ solo un prolungamento del nostro passato.
Quello che Gesรน ci offre รจ la possibilitร inaudita di non dipendere dal passato, ma dal futuro, da quello che ti sta dinanzi, da ciรฒ che ti attende. Ciรฒ che ci permette di renderci disponibili alla conversione รจ il coltivare dentro di noi una sorta di inquietudine, una certa insoddisfazione che รจ salutare, il non sentirsi mai degli arrivati.
Qualcuno ha affermato: โFinchรฉ uno รจ inquieto puรฒ stare tranquilloโ. La preoccupazione dovrebbe nascere proprio quando ci sentiamo soddisfatti.
AUTORE: don Antonio Savone
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