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don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 31 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 1-9

Il bacio e le lacrime

Era stato duro il colpo accusato dai discepoli in quel drammatico venerdรฌ santo. Sebbene avessero preso la via della fuga, non era facile voltare pagina. Il cuore abbondava di ferite e la mente di ricordi, su tutto capeggiava amara la delusione della sconfitta.

Ci vuole tempo per rielaborare il lutto ed entrare in un nuovo ordine di cose. Ne sa qualcosa Maria di Magdala: il suo muoversi di buon mattino traduce il bisogno di rendersi conto, di mentalizzare e, tuttavia, sebbene la luce del giorno stia giร  avendo il sopravvento sulla notte appena trascorsa, il suo cuore era ancora avvolto dalle tenebre della morte. Non cโ€™รจ sole che tenga per chi ha la morte nellโ€™anima. Infatti, sebbene giร  operanti i segni della risurrezione, il suo cuore conosce non poche resistenze. Tra non molti giorni, analoga sarร  lโ€™esperienza di Tommaso. Solo la tenerezza del maestro riuscirร  a sciogliere le resistenze, non giร  lโ€™evidenza dei segni che pur essendoci non si impongono come evidenti per tutti. La luce brilla ma qualcuno non la vede, Cristo รจ risorto ma qualcuno continua a piangerlo. In Maria cโ€™รจ il ricordo di Gesรน ma manca la memoria viva della sua presenza che solo la voce del Signore sarร  in grado di ridestare.

Quando si ha la notte nel cuore, la lettura del reale รจ distorta. I segni ci sono: la luce del nuovo giorno, la pietra rimossa, la tomba vuota, ma Maria continua a leggerli secondo la prospettiva naturalissima del trafugamento del cadavere e, perciรฒ della vittoria della morte. Accade che il vedere sia un vedere in superficie e che scambi i segni di vita in segni di morte. Tantโ€™รจ che si affretterร  a raggiungere i discepoli ma semplicemente per recare ancora una volta un annuncio di morte: โ€œHanno portato via il Signore dal sepolcroโ€. La sua lettura delle cose condizionerร  lโ€™approccio degli altri i quali si affretteranno ma solo per avere la conferma dellโ€™accaduto.

Quando il reale รจ letto in modo parziale o superficiale diveniamo anche noi annunciatori di un fallimento e motivo di ulteriore tristezza in equilibri giร  precari. La trappola del voler concludere subito irretisce Maria di Magdala al punto da non riuscire ad analizzare le cose con maggiore luciditร  e senza fretta. Tutto sembrava darle ragione: chi aveva messo a morte il Signore, ne avrร  anche trafugato il corpo. La lettura a rovescio dei fatti genera tristezza la quale si manifesta in annuncio funebre con il bisogno di un capo di accusa. Finiscono cosรฌ tanti dei nostri rapporti, come รจ noto. A volte la nostra fantasia ci fa elaborare discorsi che non fanno una piega ma che, purtroppo, hanno una base di partenza fuorviante.

Il discernimento del reale necessitร  di tempo e di serenitร  interiore perchรฉ nessuno diventi profeta di sventura con letture approssimative di ciรฒ che, invece, il Signore vorrebbe imparassimo a leggere nella giusta luce.

Assai diverso il cammino di Pietro e Giovanni, รจ un cammino condiviso, come se avessero bisogno che lโ€™uno avvalori la lettura dellโ€™altro. La meta รจ identica ma il passo รจ diverso: รจ piรน affrettato quello di chi ha la consapevolezza dellโ€™amore del Signore, quello che non ha conosciuto vie di fuga ma รจ rimasto saldo fino in fondo senza vacillare. A farci correre in modo adeguato, infatti, non รจ mai lโ€™ansia delle cose da adempiere ma la certezza che il Signore ha toccato il nostro cuore. Chi รจ abitato da questa certezza non ha paura di compiere il primo passo, di mettersi in gioco. Arriva per primo chi ama per primo.

Giovanni non impone il suo passo: la sua รจ la corsa di chi precede quasi ad indicare il cammino. Cโ€™รจ una bella differenza, infatti, tra il voler tagliare il traguardo per primo come a rimarcare la distanza dallโ€™altro e lโ€™arrivare per primo come a segnare un itinerario.

Giovanni, pur arrivato per primo, sceglie di mettersi da parte. Chi ama veramente lo si vede nella sua umiltร . Chi ama, infatti, gioisce per gli obiettivi che lโ€™altro raggiunge, anche se sei tu lo sprone del suo incedere. Pietro, perรฒ, ha bisogno di Giovanni per leggere i segni: egli, infatti, vede e crede e, poichรฉ ama, รจ in grado di leggere in profonditร  quello che immediatamente potrebbe essere letto in modo errato.

Solo chi ama, infatti, riesce a vedere ciรฒ che rischia di restare sepolto sotto il cumulo di una lettura pregiudiziale. Solo Giovanni รจ in grado di farlo perchรฉ รจ lโ€™unico ad aver conosciuto la perseveranza di un amore che non conosce arresti neppure di fronte allโ€™evidenza della tenebra e della morte.

Per gentile concessione di don Antonio Savone dal suo blog | CANALE YOUTUBE | TELEGRAM

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