La presentazione di Gesรน al tempio ci ricorda come la vita non sia mai solo nostra: nessuno รจ il possessore indiscusso di se stesso. Noi โsiamoโ nella misura in cui ci offriamo, ci consegniamo. Bonhoeffer parlerร di โproesistenzaโ, una vita a favore di qualcuno, un esserci per qualcosa. Quanto abbiamo bisogno di ripetere a noi stessi un simile modo di vedere le cose mentre veniamo insistentemente invitati a essere i possessori gelosi delle nostre esperienze, i gestori indiscussi di noi stessi, ma in realtร ben altri meccanismi ci condizionano e ci posseggono strumentalizzandoci.
Simeone e Anna, sono due creature che hanno saputo invecchiare con un cuore mantenuto giovane dalla speranza di poter incontrare un giorno il Signore. Incontra Dio chi sa attenderlo senza rimpianti per ciรฒ che giร ha vissuto ed รจ ancora disponibile a confrontarsi con quanto la vita riserva.
Per ciascuno di noi la vita riserva un momento in cui, nelle forme piรน disparate, Dio stesso ci viene incontro e ci visita. Quel Bambino presentato al tempio non aveva nulla di diverso da ogni altro bambino sulla terra, eppureโฆ Quei due genitori in nulla si distinguevano dai tanti che avranno affollato il tempio quel giorno, eppureโฆ
Proprio Simeone e Anna ci ricordano che cโรจ un passo da compiere verso il Signore e nessuno puรฒ compierlo per noi. Quanto รจ bella questa espressione del vangelo: โCโera anche una profetessaโฆโ. Giร . Il problema รจ proprio lโesserci. Talvolta, soprattutto quando lโattesa รจ prolungata, il rischio รจ quello di concludere che non valga piรน la pena attendere ancora qualcosa, neppure da Dio. E, invece, fu proprio quellโesserci, alla veneranda etร di 84 anni, quando tutto sembrava essersi dileguato nel nulla, a venire premiato.
Simeone e Anna ricordano il modo nuovo attraverso cui Dio si rende presente: non nella rigiditร di una struttura religiosa ma nella povertร di un bambino, non nella potenza che schiaccia ma nella fragilitร che chiede di essere accolta e protetta. Cโรจ un Dio da scorgere e accogliere nelle pieghe piccole di ogni nostro incontro. Cโรจ un Dio da riconoscere e abbracciare nella trama intricata delle nostre relazioni. Sempre cosรฌ: Dio non si impone mai con evidenza. Chiede sempre di essere riconosciuto e accolto. Dio si rivela sempre attraverso il modo dei modestissimi inizi.
Simeone รจ figura di ciรฒ che รจ chiamata a diventare la nostra esistenza: trasformare il tempo che ci รจ dato di vivere, in occasione per tessere la trama grazie alla quale poter finalmente vedere Dio. La sua come quella di Anna รจ unโesistenza che ha conosciuto la purificazione del desiderio e un progressivo cammino di essenzializzazione. Questi due anziani riusciti ci ricordano come tutto trovi il suo senso non in una fuga in avanti e nel proiettarsi in un mondo altro rispetto al nostro, come una sorta di pensiero magico vorrebbe farci credere, bensรฌ nel desiderio piรน vero che abita il nostro cuore.
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