don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2023

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Il fuori coro della fede

La pagina odierna del vangelo non respira piรน lโ€™attesa del giorno del Signore ma la passione che vibra nel suo cuore. Potremmo anche dire che questa pagina vibra del fuoco della profezia. E la profezia ha sempre a che fare con la categoria del fuori coro. Categoria che facciamo fatica ad assumere perchรฉ il prezzo รจ troppo alto. Meglio accontentarsi di una sorta di aurea mediocritas che tanto caratterizza le nostre giornate.

Eppure il vangelo non abbassa il tiro. La categoria del fuori coro va immessa persino in quellโ€™ambito privilegiato degli affetti da tutti ritenuto luogo privilegiato della pace. E questo non per fare i bastian contrari a tutti i costi e comunque. Motivo del cantare fuori dal coro รจ lui, il Signore. Quando assumi un modo evangelico di intendere la vita non puรฒ non esserci la rottura, la divisione. Gli equilibri si rompono: ma su che cosa erano fondati? Non erano forse dovuti a una tacita convenienza, a un sottaciuto lasciar fare?

Abbiamo forse per troppo tempo ritenuto che la scelta evangelica di vita potesse tenere insieme un poโ€™ tutte le cose: per Gesรน non sembra cosรฌ. Scegliere di stare dalla sua parte non รจ imparziale. Perchรฉ egli non รจ imparziale: ha scelto e ha manifestato a prezzo del suo sangue da che parte si รจ posto nella vita. Lร  dove anche gli uomini della religione si facevano conniventi con un sistema che perpetrava lโ€™ingiustizia, egli si รจ messo dalla parte dei piccoli, dei diseredati al punto da essere questi i primi destinatari del suo annuncio. Dirร  addirittura che questi sono i privilegiati del regno.

รˆ un vangelo della spada quello odierno: non nel senso che miete vittime ma nel senso che penetra โ€˜fino al punto di divisione dellโ€™anima e dello spiritoโ€™. Quella del Signore รจ una parola incandescente, รจ una spada che taglia.

Aver fede, allora, non รจ un semplice modo per mettersi a posto la coscienza, ma abbracciare uno stile di vita, personale e sociale. รˆ un modo per tenere desta la coscienza di fronte agli interrogativi che sorgono dal cuore dellโ€™uomo nella precisa volontร  di farsene carico e prendersene cura.

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In questo senso possiamo persino parlare di una contestazione della fede: non puรฒ restare muta di fronte a ciรฒ che non รจ secondo il vangelo. Cโ€™รจ poi anche una contestazione della fede intesa come costosa purificazione personale in senso evangelico. E cโ€™รจ inoltre una contestazione della fede che il mondo esterno a noi rende al nostro modo di stare nella vita. Cโ€™รจ tutto un mondo, a volte anzitutto dentro di noi, che non sopporta la vista e la vita di chi non รจ simile a sรฉ.

Diventare conformi allโ€™immagine del Figlio (Rm 8,29) รจ una possibilitร  a tutti offerta ma ad alto prezzo perchรฉ comporta la morte del nostro io senza fede, senza speranza, senza caritร .
Il discepolo รจ sempre figlio e custode di una sorta di divisione che accade dentro di lui tra il trattenersi e lโ€™esporsi.

Una divisione che Gesรน per primo ha sperimentato dentro di sรฉ fin da subito, quando ancora ragazzo comincia a staccarsi dai suoi per ribadire che altre cose gli stavano a cuore: โ€œnon sapete che devo occuparmi delle cose del Padre mio?โ€. Ancora diviso quando lascia la tranquillitร  di Nazaret per raggiungere il deserto; e poi diviso quando rivolto ai discepoli chiese: โ€œForse anche voi volete andarvene?โ€; diviso, inoltre, da Pietro che avrebbe voluto allontanarlo dalla strada intrapresa: โ€œVattene, lontano da me, Satanaโ€; e poi diviso da scribi e farisei che avrebbero voluto attutire la portata della sua proposta; diviso, infine, da se stesso quando nel Getsemani, ripete: โ€œNon la mia, ma la tua volontร  sia fattaโ€.

La proposta evangelica crea sempre una divisione rispetto alla ricerca di una vita al riparo.

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