don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 25 Giugno 2020

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Una pagina, quella odierna, rivolta ad una comunitร  particolarmente ricca di doni: รจ una comunitร  che adora il suo Signore, che compie prodigi, che fa profezie. E tuttavia, rischia di non prendersi cura del quotidiano compiere la volontร  del Padre, che รจ amare i fratelli.

A questa comunitร  Gesรน dice che si possono compiere anche delle opere religiose e non entrare mai in quella relazione viva, piena con il Signore. Il nome del Signore puรฒ diventare pretesto per agire per amore del proprio io. Ciรฒ che viene rimproverato รจ lโ€™atteggiamento di autosufficienza di chi si ritiene a posto solo perchรฉ acclama โ€œSignore, Signoreโ€ e in realtร  signore della sua vita รจ egli stesso.

Che cosโ€™รจ che invera tutto ciรฒ? Il modo in cui decidiamo di costruire la casa della nostra vita.

Tutte e due le case del Vangelo vivono le stesse peripezie della vita: pioggia, inondazioni, raffiche di vento. Gesรน ribadisce che non sono le situazioni esteriori che fanno la differenza vera tra la casa che rimane salda e quella che si sgretola.

La differenza sta nel verbo โ€œmettere in praticaโ€. Non basta lโ€™ascolto. O meglio, per Israele lโ€™ascolto non รจ solo una questione di udito: รจ, invece, un verbo che prende immediatamente la forma del seguire, del mettere in pratica. Il tuo fare rende visibile Dio: le tue opere diventano trasparenza del regno.

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Costruire la casa sulla roccia significa molto semplicemente costruire la casa su Dio. Egli รจ la roccia.

Nella parabola usata dal vangelo, Gesรน contrappone lโ€™opera di due uomini che hanno costruito la loro casa, uno sulla sabbia lโ€™altro sulla roccia. Ciรฒ a cui si dร  importanza in questa parabola non รจ tanto la bellezza e neppure la grandezza della costruzione, ma le fondamenta, cioรจ ciรฒ che non si vede; proprio le fondamenta sono la base sulla quale la casa viene costruita; sono esse a garantirne la stabilitร . Cosรฌ dovrร  essere anche nella vita del discepolo. Sono le scelte maturate nel silenzio e nella preghiera, i tempi di ascolto della Parola di Dio, il discernimento nei momenti del dubbio e della ricerca, che pongono le fondamenta nascoste di una vita di relazioni e sentimenti.

Un secondo aspetto della narrazione evangelica consiste nel fatto che essa utilizza la stessa descrizione delle avversitร  per entrambe le case: โ€œCadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casaโ€. La vita del discepolo รจ burrascosa come quella di qualunque altro uomo. Stare con il Signore non mette nessuno al riparo dalla tempesta! Lo sperimentarono i discepoli quando attraversarono il lago in burrasca con a bordo il Signore (Mc 4,35-41). La sua presenza non evitรฒ la tempesta, ma permise di gestirla e dominarla.

Proprio come ogni abile costruttore, il credente inizia la sua opera dalla consapevolezza del materiale di cui dispone, la propria fragilitร . Talvolta puรฒ accadere che per vedere realizzato ben presto il sogno di una โ€œcasaโ€, si costruisca sulla sabbia delle nostre inconsistenze, in fretta e senza fatica, a costo zero. La sabbia della nostra fragilitร  non รจ materiale di scarto: essa abbisogna di essere impastata con la soliditร  che รจ propria di una profonda relazione con il Signore. รˆ solo la sua presenza ad essere per noi protezione e difesa dagli inevitabili mutamenti climatici che si alternano nelle nostre stagioni.


AUTORE: don Antonio Savone
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