don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 24 Giugno 2023

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โœ๏ธ Commento al brano del Vangelo di:  โœ Lc 1,57-66.80

โ€œDorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresceโ€, ci ricorda il vangelo di Mc. Dio รจ sempre allโ€™opera, anche quando tutto sembrerebbe irrimediabilmente compromesso, quando tutto รจ nel segno della impossibilitร  conclamata. E oggi, in questa solennitร  della Nascita di S. Giovanni Battista, tocchiamo con mano come Dio si faccia strada in una storia che conosce il dramma della sterilitร , il dramma, cioรจ, di non vedere un futuro perchรฉ il tempo della feconditร  รจ stato abbondantemente superato.

Proprio la vicenda di Giovanni suggerisce un diverso modo di stare di fronte alla storia. Qualcuno pretenderebbe di imporgli il nome del padre Zaccaria, che significa โ€œDio ricordaโ€, ma Elisabetta รจ perentoria: โ€œNo, si chiamerร  Giovanniโ€, che significa โ€œDio fa graziaโ€. รˆ solo Dio a darci il nome vero, ad assegnare, cioรจ, il nostro posto e il nostro compito nella storia, nessun altro. A chi pretenderebbe accostare la vita e leggerla solo a partire dalle abitudini, dalle tradizioni consolidate, dal clan, viene ricordato che nessuno รจ padrone indiscusso del mistero di unโ€™esistenza. Il compito di ognuno di noi รจ aiutare a scoprire il vero nome (quello nostro e quello di chi ci รจ affidato) che ci รจ assegnato e portarlo a compimento,.

Cosa viene a dire a noi questa differenza di nomi? Chiamarlo come suo padre significava leggere il presente a partire dal passato. Quante volte cโ€™รจ un passato che incombe e condiziona! Della serie: puoi forse aspettarti qualcosa di diverso con simili premesse?

Chiamarlo con un nome nuovo, invece, suggerisce la consapevolezza che lโ€™intervento di Dio non รจ relegato soltanto in una storia memorabile e gloriosa ma รจ ancora allโ€™opera: Dio non cessa di intervenire a favore del suo popolo. Il problema, semmai, รจ accorgersene e riconoscerlo. Quando lโ€™angelo annuncia la nascita di Giovanni attribuisce a questโ€™ultimo un compito ben preciso, quello di โ€œconvertire il cuore dei padri verso i figliโ€. Ci saremmo aspettati lโ€™inverso. Eppure, Giovanni ricorda che รจ il presente a gettare nuova luce sul passato, a dare un senso a ciรฒ che sembrava non averne alcuno. รˆ il qui e ora a farci comprendere che davvero โ€œtutto concorre al bene di coloro che amano Dioโ€, persino il limite della vecchiaia di Zaccaria e quello della sterilitร  di Elisabetta. E se ci fosse un modo diverso di leggere i nostri limiti, quello che a noi sembra, cioรจ, solo un ostacolo, un impedimento? รˆ la vita nuova che accade sotto i nostri occhi a restituirci la giusta prospettiva con cui accostare ciรฒ che รจ stato.

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Dare il nome โ€œGiovanniโ€ al bambino significa confessare che per quanto nessuno nasca senza bagagli, nessuno รจ schiavo dei suoi condizionamenti pregressi. Quel figlio ormai inatteso non รจ lโ€™ultimo anello di una storia passata a cui dovrร  essere sempre debitore ma รจ il frutto insperato a cui la storia passata deve guardare prendendo atto che, pur tra mille resistenze, dubbi e incredulitร , Dio si fa strada tra gli uomini.

Laddove noi saremmo convinti che non cโ€™รจ soluzione di continuitร , il vangelo attesta che Dio interrompe un meccanismo condizionato da un certo fatalismo: โ€œNon cโ€™รจ nessuno della tua parentela che si chiami con questo nomeโ€, obiettano i parenti e i vicini come a voler ricordare che le cose devono restare immutate.

Che Dio continui a far grazia vuol dire che non cโ€™รจ fatalismo che tenga: ad influire su di noi non saranno soltanto gli inevitabili condizionamenti di un ambiente o di una cultura ma molto di piรน quelli della grazia, dellโ€™opera stessa di Dio. Tra ciรฒ che precede il nostro venire alla luce e ciรฒ che ne consegue cโ€™รจ il mirabile intreccio tra lโ€™azione di Dio e la mia libertร .

La mia esistenza non รจ un libro chiuso il cui indice รจ stato giร  stilato. Se non mi sottraggo alla presenza di Dio nella mia vita, le pagine migliori sono tutte ancora da scrivere. Basti pensare al buon ladrone: una storia inevitabilmente segnata dal male, conosce un esito diverso per lโ€™incontro con la Grazia allโ€™ultimo istante. Non sono chiamato ad essere quello che qualcuno ha giร  scritto ma sono chiamato a diventare quello che Dio desidera per ciascuno di noi: โ€œluce delle nazioniโ€. Ciascuno รจ chiamato ad aprire strade di novitร  lรฌ dove il Signore lo ha posto.

Come Giovanni, anche il nostro compito รจ quello di preparare la via al Signore. Non siamo chiamati a proporre noi stessi ma a fare in modo che altri possano gustare la gioia di conoscere il Signore.

โ€œLui deve crescere, io diminuireโ€: non ci spaventi, perciรฒ, tutto ciรฒ che sembra ridimensionare pretese e aspettative nostre.

Autore: don Antonio Savone

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