don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 23 Marzo 2022

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Nelle parole di Gesรน si coglie lโ€™eco delle rimostranze dei suoi oppositori i quali lo accusavano di uno stile superficiale, troppo permissivo, una sorta di religiositร  a ribasso, un atteggiamento qualunquista, soprattutto per la sua comunione di mensa con quanti erano ritenuti esclusi dalla possibilitร  di un accesso a Dio e alle cose di Dio.

Il problema, perรฒ, non era il suo stile a ribasso (come volevano far intendere scribi e farisei), era piuttosto il loro approccio sclerotizzato della legge antica che aveva finito per inchiodarli alla lettera del testo facendo perdere lโ€™intenzione vera per cui quella norma era stata data. Per Gesรน era una questione di intelligenza, come capacitร  di lasciar parlare volti ed eventi (intus-legere). La norma per la norma non salva nessuno: anzi, non di rado โ€œsummum ius summa iniuriaโ€ (il piรน grande diritto puรฒ diventare la forma piรน alta di ingiustizia). Il percorso che Gesรน ha proposto attraverso i suoi gesti come mediante le sue parole, era proprio quello di liberare la Legge dalle incrostazioni introdotte dalla durezza del cuore umano facendo brillare lโ€™intenzione vera del Legislatore.

Di tutto poteva essere accusato Gesรน, meno che di accomodamento della tradizione antica. I suoi interlocutori erano convinti che bastasse ripetere e applicare la Legge in modo meccanico per potersi sentire a posto, mentre invece essa andava applicata nella vita e inverata da essa. Ben a ragione Gesรน accuserร  scribi e farisei di eludere il comandamento di Dio per osservare quelle che sono soltanto tradizioni di uomini.

Ciรฒ che stava a cuore allโ€™antico Legislatore era la liberazione del cuore da tutto ciรฒ che potesse rinchiuderlo nel proprio egoismo e in una lettura delle cose autoreferenziale. Di certo la Legge antica non mirava alla chiusura del cuore ma a che esso conoscesse e partecipasse dello stesso eccesso e della stessa fantasia di Colui che aveva consegnato quelle norme perchรฉ il popolo potesse vivere.

La proposta di Gesรน ha niente a che spartire con un atteggiamento grossolano: anzi, per lui, lโ€™amore รจ davvero questione di dettagli anche minimi. Non si puรฒ amare approssimativamente o grosso modo. รˆ lโ€™attenzione al particolare che dice lโ€™orientamento del cuore, ma questo esige un discernimento continuo perchรฉ lโ€™osservanza di un codice non tradisca il comandamento (v. lโ€™atteggiamento del sacerdote e del levita che passano oltre per non contrarre impuritร ).

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Chi ha fatto esperienza dellโ€™amore del Signore vive come sua unica preoccupazione quella di essere in tutto trasparenza di quella esperienza. Alla fine della vita, infatti, lโ€™attenzione sarร  posta proprio sugli atteggiamenti che noi avevamo ritenuti minimi, secondari. รˆ vero: la fedeltร  a Dio come la fedeltร  allโ€™uomo non imbocca mai la via del pressappochismo ma si esprime di trattino in trattino. Lโ€™amore, infatti, vive di piccole cose. Non รจ forse vero che quando si ama si รจ capaci persino di prevenire lโ€™eventuale richiesta dellโ€™altro perchรฉ lo sguardo guidato dal cuore riesce a leggere molto piรน oltre? Lโ€™amore รจ solo piccoli dettagli, come canta Giusy Ferreri.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM