don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 23 Febbraio 2021

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Dopo essere stati messi in guardia dal Signore Gesรน circa il rischio dellโ€™ostentazione nella nostra vita, oggi siamo condotti nel cuore della vita cristiana. Lo specifico della vita cristiana รจ una preghiera e non anzitutto una dottrina. Pregare รจ vivere secondo il vangelo. La lieta notizia per noi รจ che la preghiera รจ relazione. Il Vangelo non si riassume in una veritร , anzitutto, ma in una relazione. Questa lieta notizia risuona ancora una volta in una cultura come la nostra che ha perso la fiducia ed รจ non poche volte caratterizzata da relazioni arrabbiate. A questa nostra cultura รจ consegnato un volto, quello del Padre. A lui puoi rivolgerti proprio come farebbe un bambino con suo padre, con fiducia, osando.

Abbร  รจ la parola chiave del Vangelo, una parola che Gesรน ha ripetuto continuamente, ma in in modo unico nel momento della scelta decisiva, nel momento in cui la prospettiva รจ quella della morte. Ripetere abbร  in quel momento รจ il segno della fiducia che abita nel cuore del Signore, la consapevolezza, cioรจ, che la vita non affonderร  nel nulla, ma fra le braccia di un amore. Fra le braccia di un amore affonda ogni esistenza, anche la mia. Il Padre nostro lo si capisce proprio in questa situazione limite.

Abbร  รจ il nome proprio di Dio ed esprime un Dio che sta in mezzo a noi con bontร , misericordia, tenerezza. Questo nome di relazione ci dice che non nasciamo per chissร  quale strana combinazione di cellule, che non viviamo solo per delle coincidenze e non moriamo per caso come votati al nulla, ma che tutta la nostra esistenza รจ sotto il segno di una paternitร . La radice e la possibilitร  della preghiera e della fede รจ ciรฒ che Dio ha fatto per me, non ciรฒ che io faccio per Dio. Rivolgersi a Dio chiamandolo Padre significa accettare di stare in una relazione in cui riconosco che io non mi sono fatto da solo: qualcun altro mi ha voluto! E perciรฒ posso stare al mondo solo se accetto di vivere in un atteggiamento di fiducia. Riconoscere di avere un Padre significa accettare di aver ricevuto la vita.

Ma di quale padre si tratta? Il Padre che Gesรน รจ venuto a manifestare รจ un padre che rompe i ruoli e contro tutte le regole del patriarcato corre incontro al figlio scapestrato di ritorno a casa.

Il Padre nostro non รจ una formula ma uno stile. Gesรน ci ha consegnato un modo di stare davanti a Dio che presuppone un modo di stare con gli altri e di vivere nel mondo.

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รˆ possibile mettersi alla scuola della preghiera di Gesรน se abbiamo imparato a frequentare la scuola della vita. E della vita bisogna sentire fino in fondo la passione e lโ€™avventura.

Per questo il Padre nostro non รจ una preghiera per tutti, ma una preghiera per chi ha imparato a mettere Dio al centro della sua esistenza, ha imparato a chinarsi sulle ferite dellโ€™umanitร . โ€œVoi quando pregate, dite: Padre!โ€. Puรฒ ripetere queste parole chi si sforza di vivere come discepolo alla sua sequela.

Frequentare la scuola della vita equivale a un vivere per: il Padre nostro รจ una preghiera espropriata, dove non cโ€™รจ mai il pronome personale io e neppure lโ€™aggettivo possessivo mio. Il primo atteggiamento per pregare โ€“ ma non รจ forse anche il primo atteggiamento per vivere in relazione? โ€“ รจ imparare a pronunciare il pronome tu e di conseguenza imparare a dire noi.

Pregare il Padre nostro รจ un continuo ridire la volontร  di decentrarsi e di stare in relazione. Comprendiamo cosรฌ che possiamo ripetere in veritร  questa preghiera solo se condividiamo i sentimenti che abitano il cuore di questo Padre, solo se siamo in grado di rimetterci in movimento con atteggiamento di accoglienza e disponibilitร  verso i piccoli.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM

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