Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Oggi i nostri strumenti per prevedere il tempo sono molto più sofisticati di quelli a cui fa riferimento Gesù. Riusciamo addirittura a fare previsioni per più giorni e non soltanto dalla sera alla mattina.
Tuttavia, c’è un tempo, quello della visita di Dio, di fronte al quale confessiamo tutta la nostra incapacità a scorgerne i germogli. Perché questo? Forse perché siamo sprovvisti di strumenti idonei?
Abbiamo bisogno di guardare a Gesù per comprendere che cosa significhi discernere. Gesù sente approssimarsi l’ora della sua passione e come la legge? Come un battesimo, cioè come un attraversamento. Sta per giungere l’ora delle tenebre eppure lui nelle tenebre e oltre le tenebre già intravede i bagliori del fuoco dello Spirito.
E questo tempo? Interessante notare che Gesù usa qui il vocabolo kairòs. Questo nostro tempo non è soltanto la somma di tutta una serie di accadimenti ma un tempo di cui è necessario cogliere lo spessore, la portata. Anche questo nostro tempo non è abbandonato alle forze paralizzanti della morte. In esso è già acceso un fuoco che bisogna alimentare. È un tempo da attraversare: ecco il riferimento al battesimo della pagina evangelica di ieri. È un tempo da riconoscere, da assumere e da attraversare.
Mi pare che la possibilità di discernere sia direttamente proporzionale a due fattori:
– la consapevolezza del tempo: dove mi trovo a vivere?
– la passione: quale passione abita il mio cuore? o meglio: mi appassiono per qual cosa?
Non dimentichiamo che Gesù parla dell’attitudine a discernere dopo aver invitato a vigilare, a stare attenti.
E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Una parola, forse, poco conosciuta questa di Gesù. Abbiamo quasi timore che questa parola favorisca una eccessiva libertà di giudizio. E, invece, Gesù fa proprio appello alla tua libertà di giudizio: sei tu che devi decidere, all’interno della tua coscienza, che cosa conviene. A che cosa vuoi agganciare la tua vita? Che cosa preferisci: la tranquillità dell’indifferenza o la divisione necessaria che l’adesione al vangelo porta con sé?
Non fare in modo che sia un altro a tracciare il tuo cammino e non permettere che uno decida per tutti.
Le parole di Gesù custodiscono per noi una consegna ed un invito: l’invito a non fermarci alla superficie ma a scendere in profondità, l’invito a chiederci quanto c’è di evangelico o meno in quello che stiamo portando avanti.
AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM