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don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 2 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 11-18

Solo lโ€™amore conosce

Antonio di Padova ha scritto che solo lโ€™amore conosce. Come รจ vero! Maria di Magdala, nonostante la paura, esce di casa iniziando un nuovo cammino. Pur in preda alla tentazione di cedere al vuoto, non si lascia guidare dallโ€™evidenza ma dallโ€™amore. Ha trascorso il sabato con gli apostoli ridotti al silenzio, dominati dal sapore della sconfitta (ecco lโ€™evidenza: i fatti). Ma non si รจ lasciata influenzare dal loro annientamento. Ha sfidato il pericolo di chi avrebbe voluto eliminare anche gli amici di Gesรน (ecco lโ€™amore).

Maria di Magdala mi ricorda che nella notte piรน buia, proprio quando la disperazione vorrebbe avere il sopravvento, cโ€™รจ sempre una via. Cโ€™รจ ancora una via. รˆ necessario uscire dalle proprie barricate e, sebbene ancora al buio, cercare la strada verso il sepolcro vuoto del Signore Gesรน. Maria di Magdala รจ capace di elaborare la sua perdita, non la rimuove.

Proprio mentre smette di volersi appropriare della vita puรฒ ricevere molto piรน di quanto sarebbe mai riuscita a carpire se lโ€™avesse trattenuta. รˆ quello che qualche volta ho chiamato offrirsi agli eventi. Fosse dipeso da lei, la vita doveva scorrere immutata ma cristallizzata al momento che precede la morte del suo Signore. Quante volte vorremmo fissare il tempo e gli eventi convinti che solo cosรฌ possa venire a noi lโ€™opportunitร  di una vita riuscita, realizzata. Affrontare lโ€™esperienza della morte ci permette di vivere la vita in un modo che la nostra rimozione non ci consentirebbe mai.

Il cuore di Maria di Magdala รจ capace di non pochi passaggi: dal piccolo io a un mondo piรน vasto; dallโ€™aggrapparsi al lasciare la presa; dal fatalismo alla speranza; dalla manipolazione allโ€™amore; da una morte angosciosa a una vita gioiosa.

Avrebbe potuto rifugiarsi nel suo bozzolo, come tutti gli altri, per dimenticare e non affrontare il dolore di quella perdita. Avrebbe potuto immergersi nella frenesia del lavoro per non pensare: una via, questa, molto battuta, dove la velocitร  di movimento e lโ€™eccesso di cose da fare diventano una scorciatoia per non prendere contatto con ciรฒ che fa soffrire nel profondo. Ma se non si guarda al proprio dolore, ogni crescita รจ bloccata. Unโ€™altra scorciatoia รจ poi lโ€™atteggiamento dello scaricare: addossare responsabilitร  e pesi su altri, lamentarsi in continuazione, vedersi come unici nel mondo autorizzati a soffrire. Tutti percorsi che distolgono da un vero e pungente confronto con noi stessi. Maria di Magdala avrebbe potuto gridare contro i romani, contro gli ebrei, accusare gli apostoli di non aver difeso il Maestro. Eppure, nulla di tutto ciรฒ.

Perchรฉ quella fretta di buon mattino? Perchรฉ uscire nella paura e nel pericolo? Intuisce, Maria, che il suo come il nostro dolore non sono mai eventi isolati ma fanno parte di un mistero molto piรน grande le cui conseguenze saranno svelate al sorgere del sole. Forse, se quelle conseguenze non sono state ancora svelate a noi, รจ perchรฉ, a differenza di lei, ci siamo arresi molto prima, imboccando una delle nostre scorciatoie.

Maria si sentirร  chiamare per nome e a lei basterร  voltarsi verso di lui per vederlo. Ma non รจ scontato girarsi. Talvolta รจ piรน facile continuare a misurarsi con la sofferenza che lasciarsi incontrare dalla risurrezione. Come dar torto a un simile atteggiamento? Tutto ciรฒ che ha a che fare con il corpo si vede, si tocca e perciรฒ lo riteniamo vero, ma per lo spiritoโ€ฆ รจ diverso suvvia.

Quante volte la vita ci chiede di voltarci, cioรจ convertirci nel profondo per poterlo riconoscere! Ma non basta neppure voltarsi soltanto: รจ necessario saper distinguere la sua voce. Il suo รจ un timbro tutto particolare: Maria! Antonio! Metti pure il tuo nome:โ€ฆ Ci รจ capitato di sentirlo talvolta e forse abbiamo creduto fosse un miraggio e perciรฒ abbiamo preferito continuare a piangere su noi stessi. Di cosa non mi lamento! Unโ€™intera esistenza sfuma tra un pianto e una lamentela. Ma il tempo del pianto รจ limitato: perchรฉ piangi? Lui ci chiama non attraverso chissร  quale rivelazione straordinaria. Ci chiama mediante un gesto di tenerezza. Quale Signore cerchi? Quello che immagini tu?

Vรฒltati. Lascia perdere il tuo sepolcro fatto di attaccamenti e di paure. Solo allora riconoscerai il suo volto e la tua vita non sarร  piรน la stessa. Accadde quel mattino. Puรฒ accadere questa mattina.
Quando questo accade ti accorgi che Gesรน non รจ solo tuo: non puoi tenerlo per te, devi portarlo ad altri. Non importa se gli altri non credono: accadde cosรฌ anche a lei. Dโ€™altronde รจ vero. Ogni uomo chiede una propria via per credere e Gesรน acconsentirร  rispondendo personalmente: spezzerร  il pane per alcuni, si mostrerร  la sera di Pasqua ad altri, si lascerรฒ toccare da Tommaso, condividere del pesce con altri.

Tu vaโ€™ dai miei fratelli e racconta ciรฒ che il tuo amore ti ha permesso di conoscere.

Per gentile concessione di don Antonio Savone dal suo blog | CANALE YOUTUBE | TELEGRAM

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