Questo capitolo 11 di Luca ci dà la possibilità di comprendere quali sono le coordinate per la preghiera di richiesta.
Ricordiamo innanzitutto questo: quella di richiesta è solo una delle forme di preghiera… mi permetto di dire che sicuramente è quella più usata ma forse quella meno nobile. Mi spiego meglio.
Chiaramente Gesù già dal vangelo di ieri ci fa comprendere che Dio è padre. E nella preghiera occorre relazionarsi con Lui come padre.
Questo, che per noi sembra scontato… di fatto, non lo è.
Concretamente, infatti, molti hanno una idea, seppure implicita, di Dio come giudice… o come tiranno… come Colui che si diverte ora a condannare… ora a mandare una croce qui… una sofferenza là. Tanto è vero che… ogni volta che ci capita qualcosa di incomprensibile… con una finta pseudo fede… ce ne usciamo con la fatidica formula magica: sia fatta la volontà di Dio!
Se ci fate caso, il “sia fatta la volontà di Dio” lo riserviamo nelle disgrazie. Non ho mai sentito qualcuno dire: è nato un bambino… si è sposata una mia amica… “sia fatta la volontà di Dio”. No! questa formula si usa sempre e solo nelle disgrazie: si è ammalato un bambino e i medici non sono riusciti a salvarlo… “sia fatta la volontà di Dio”. Bastaaaaaaaa
Io non ci credo in questo Dio sadico e cattivo… io credo in un Dio che ama… perdona… e salva… e che prende le distanze dal male… dalla sofferenza e dalla morte… distanze infinite quanto la risurrezione!
Quindi, ciò che Gesù è venuto a insegnarci è: considerare e relazionarci con Dio come un padre.
La preghiera tutta (anche quella di richiesta), allora, diventa un modo di relazionarci con Lui. Ogni volta che preghiamo… in un modo o in un altro… parliamo… ci relazioniamo con Lui.
Ecco perché nella preghiera del padre nostro Gesù ci insegna a chiedere il pane, ogni giorno… così ogni giorno possiamo relazionarci con Lui.
E nel vangelo di oggi ci insegna, ancora una volta, a pregare con fiducia e perseveranza… nella convinzione che… Lui conosce non solo i desideri del nostro cuore… non solo le nostre richieste… ma quello di cui veramente abbiamo bisogno.
Ciò significa, lo dico in punta di piedi, che se chiediamo con insistenza qualcosa che non otteniamo… allora forse dovremmo iniziare a pensare che la nostra salvezza può avvenire (e di fatto avviene) anche senza quello che chiediamo… e la salvezza, di fatto, è ciò che più conta nella nostra vita.
La conclusione del vangelo svela, infatti, il segreto della preghiera di richiesta: “quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”. Impariamo a chiedere lo Spirito Santo… e tutto sarà più chiaro!
Leggi altri commenti al Vangelo del giorno
AUTORE: Don Antonio Mancuso
FONTE:
SITO WEB
CANALE YOUTUBE
PAGINA FACEBOOK
TELEGRAM
INSTAGRAM
TWITTER
Image by blenderfan from Pixabay