Gesù guarisce un sordomuto? Un uomo che non ascoltava né parlava… un uomo che non entrava in relazione con nessuno a motivo della sua menomazione…
Come lo guarisce?
Prima ancora di toccarlo negli orecchi e mettergli la saliva nella bocca (cosa che oggi ci impressione ma che ha l’importante e bel significato di “prestargli” la sua parola), Gesù, prima di tutto questo fa un gesto “vincente”… se lo porta in disparte… lontano da tutto e tutti.
Gesù lo vuole incontrare… a tu per tu… vuole guardarlo negli occhi… lontano da tutto ciò che può distrarli… e dopo avere creato un clima di fiducia si accosta proprio a quella parte del corpo ferita, menomata, disabile, fragile.
Non solo questo… ma decide anche di entrare ancora più in intimità e relazione mettendosi anche lui in gioco… dando qualcosa di suo.
Mi piace pensare che ciò che guarisce il sordomuto è l’autentica vicinanza di Gesù, l’incontro personale… è il fatto che Gesù non si impressione delle sue ferite… se ne prende cura… non si disgusta ma anzi, le tocca… entra in contatto familiare…
Guardiamolo da entrambe le parti questo vangelo:
1- non avere paura del diverso… del fragile… del ferito… anche se è strano… lontano da te… isolato… accostati a lui… entra in relazione con lui… non lo rifiutare e non disprezzare le sue fragilità… amalo… amale;
2- quando è che ti sei sentito bene nonostante le tue debolezze e fragilità? Ogni volta che ti sei sentito veramente e profondamente amato… ogni volta che qualcuno ti ha visto senza spaventarsi delle tue debolezze… abbi anche tu questo sguardo sugli altri!
Non avere paure delle debolezze e fragilità dell’altro. Lo vuoi cambiare? Accostati a lui e amalo così come è! Il tuo amore lo cambierà. Dio fa così con noi!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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