Del servo vengono dette cose molto forti: è in casa, a letto, paralizzato e soffre. Più che una malattia fisica… sembrano i sintomi di una depressione… o anche di una profonda delusione o di una tristezza esistenziale che ha come effetto una profonda infelicità nel cuore… uno sconforto che blocca la persona… che non le fa fare nulla… che la fa morire dentro rendendola, appunto, paralizzata.
Di cosa si ha bisogno quando ci si sente così? di una relazione di cura, anzi, di una relazione che cura. Infatti… quando ci si vuole bene, la presenza… la parola… la relazione… diventano consolazione… diventano terapia.
Con chi amiamo, ci sentiamo a casa ed è bello e consolante anche stare in silenzio… perché la presenza… lo sguardo di chi ci vuole bene è balsamo… è medicamento… è vita.
Certo… gli affetti umani sono sempre fragili… deboli… e spesso altalenanti e non possiamo chiedere alle umane amicizie felicità durature… occorre sapersi circondare da relazioni sane… che hanno l’odore di Dio… che parlano di Dio perché ciò che rimane per sempre è solo ciò che riguarda Dio. Un’amicizia così… mi lascerà dentro qualcosa di Dio che rimarrà anche quando la persona… per un motivo o per un altro se ne sarà andata!
Le relazioni sane sono cura, danno vita!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK | TELEGRAM
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