“Tese la mano e lo toccò”… Gesù non si scandalizza… né si sdegna di un lebbroso. Addirittura, lo tocca! Si fa avvicinare e tocca un lebbroso… proprio quella categoria di persone allontanate… escluse… disprezzate e rifiutate da tutti: che coraggio!
Ciò che, in questa scena, fa grande Gesù è proprio la sua libertà… la sua accoglienza… il suo coraggio. Ed è proprio questa sua libertà e accoglienza che “guariscono” la persona dalla sua fragilità… dalla sua lebbra.
Siamo tutti bravi a dirci aperti e disponibili… ciò che veramente serve alle persone è il non sentirsi giudicate… il sentirsi accolti… sarà proprio in questo clima di accoglienza che si potrà affrontare ogni lebbra… ogni fragilità.
Accogliere non è condividere… accogliere non è approvare… accogliere significa: posso anche non condividere quello che hai fatto, ma non sarà questo ad impedirmi di vederti con sguardo benevolo. Tu non sei la somma delle tue fragilità. Tu sei un figlio amato!
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 8,1-4
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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