Famosissima pagina del vangelo, quella di questa domenica.
Vangelo che mostra tutta l’umanità e la divinità di Gesù.
Un Gesù capace di sentire tutto il dolore della morte dell’amico ma anche il dolore dei Giudei e delle sorelle di Lazzaro. Sì, un Gesù che sente il dolore dell’altro.
Del resto, anche noi, spesso ai funerali piangiamo sia per il morto, ma anche per il dolore dei parenti stretti del morto.
Ma è anche un Gesù, che manifesta pienamente tutta la sua divinità, risuscitando Lazzaro.
Oggi, non voglio fare una lettura esistenziale… non voglio concentrarmi sul fatto che Gesù chiede a ciascuno di noi di uscire e liberarci da ciò che ci causa morte… no!
Oggi voglio rinnovare la mia fede in un Gesù che con la sua umanità mi aiuta a sentire i miei dolori come anche i dolori degli altri…
Un Gesù che si lega a persone… ad amici…
Un Gesù che si commuove profondamente… che si turba…
Un Gesù che non si vergogna di piangere… e la cui forza non sta in quella fisica ma nel vivere tutti i suoi sentimenti liberamente!
E voglio rinnovare la mia fede in un Gesù che con la sua divinità è venuto a liberarmi definitivamente, ma liberarmi non semplicemente dalle mie fragilità e da tutto ciò che mi tiene legato… no! Un Gesù che per la sua divinità è venuto a liberarmi dal peccato con la sua misericordia… e dalla morte con la sua morte e resurrezione grazie alla quale ha vinto per sempre la morte e ha trasformato la mia storia in eternità!
Sono di terra… ma fatto per il cielo!
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