Nel vangelo di oggi Marta si esprime in un dialogo con Gesù molto intenso… molto vero… molto attuale e molto credente.
Potremmo dire che Marta è modello del credente che affronta la sofferenza e il lutto in un modo molto concreto… molto autentico… molto incarnato e nello stesso tempo pieno di fede.
Nelle parole di Marta c’è tutto questo…
C’è la sofferenza per la morte del fratello… ma, come spesso capita c’è anche tanta rabbia… ma una rabbia che non è fine a se stessa… non è bloccata sulla domanda del “perché”… “perché è capitato a me… a lui… in questo periodo…” ma una rabbia che si apra alla fede… che non lascia spazio alla paura… al dubbio… all’incredulità!
La sofferenza diventa, allora, per Marta l’occasione per incontrare il Signore e rinnovare la propria fede.
Andiamo a scuola da Marta che non ha smesso di credere nonostante il lutto… che non ha smesso di credere ma ha ugualmente espresso la propria rabbia… composta… decisa… ma pur sempre rabbia.
Come vivo la mia sofferenza?
Come vivo la mia rabbia? Che significato do alla mia sofferenza?
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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