…Oggi Gesù ci provoca e ci fa riflettere su una delle questioni centrali della nostra vita di fede e, perché no, della nostra vita in generale.
Potremmo, in grande sintesi, trasformare il vangelo di oggi, in un’unica domanda, in un’unica provocazione: qual è il senso delle cose che fai?
Certo, è una domanda generica, che vale per molte cose, molte situazioni, ma forse è una domanda che dovremmo farci spesso perché spesso facciamo le cose automaticamente, senza pensarci, per abitudine. E forse, se riflettessimo di più, se solo ci soffermassimo… se ci facessimo questa domanda sul senso… forse tante cose non le faremmo, oppure le faremmo in modo diverso, o ne faremmo di altre.
Qual è il senso di ciò che fai? Perché lo fai? Per chi lo fai?
Scribi e farisei rimproveravano Gesù perché non aveva insegnato ai suoi discepoli le buone maniere, le regole del comportamento civile e religioso: purificare le cose. Gesù risponde in modo diretto: voi insegnate a purificare le cose, io insegno a purificare i cuori, le intenzioni… a dare senso alle cose. Gesù definisce ipocrita l’atteggiamento di scribi e farisei e l’atteggiamento di tutti coloro che si approcciano alle cose di Dio solo esteriormente e non con il cuore. Non è il non lavare le stoviglie, o prendere cibo con mani sporche che offende Dio così come non è il lavare le stoviglie e le mani a glorificarlo. Ad ogni azione deve corrispondere la concordanza del cuore. Detto in termini attuali: non è andare a messa ogni giorno o dire tante preghiere che ci rende cristiani perché si può andare a messa e pensare ai propri fatti o dire preghiere senza sapere cosa si dice, ma è mettere il cuore in quello che si fa (messa, preghiere) che diventa un vero atto di culto.
Dio non guarda quante cose fai ma dove hai il cuore mentre le fai. Così posso dare mille euro ad un povero solo per farmi vedere dagli altri. Posso andare a messa ogni giorno per farmi vedere dal parroco o, peggio, per farmi vedere da Dio, per accontentarlo.
Gesù ci invita a mettere cuore in ciò che si fa nella vita di fede ma non solo, perché questo vale anche nella vita di relazione.
Se il tuo cuore è puro, se non usi strategie, se provi a metterti nei panni degli altri quando parli, quando agisci, se stai attento a non ferire l’altro, se l’altro per te è importante, se quando dici “ti voglio bene” sei sincero, se pensi alle conseguenze che le tue azioni od omissioni hanno sugli altri… beh sei sulla strada giusta e forse le cose andrebbero diversamente.
Purtroppo, viviamo troppo superficialmente, disordinatamente, facendo poca attenzione alle cose che facciamo, poca attenzione agli altri e molto solo a noi stessi, ai nostri interessi, alle nostre comodità.
“Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. Ogni tua azione o omissione ha una conseguenza, può rendere felice una persona o può ferirla.
Domandati sempre qual è il senso delle cose che fai… perché le fai… e per chi le fai!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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