Gioia e tristezza. Questi sono in sentimenti che vengono fuori dalla meditazione del vangelo di oggi.
Gioia di una intimità con Gesù e tristezza per non avere colto questa intimità.
Gioia. Quando Gesù parla all’uomo rivela sempre la verità della vita… rivela qualcosa e si rivela come qualcuno che nella sua personale storia ha sofferenza, persecuzione e gloria.
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Insomma, Gesù ha rivelato ai suoi discepoli che la sua vita è fatta di annuncio, persecuzione e gloria. Insomma, ha rivelato ai suoi discepoli proprio il cuore della fede, un cuore che prevede chiaramente che la sofferenza, il fallimento, la morte NON sono l’ultima parola… perché l’ultima parola è la resurrezione.
Chiaramente dice: consegnato, condannato, deriso, flagellato, crocifisso… e poi RISORTO.
Se la tua fede non arriva alla risurrezione… non è vera fede!
Tristezza. Gesù parla di cose alte… chi l’ascolta capisce cose altre… spesso basse… molto basse. È capitato a Pietro che si è fermato alla sofferenza… e sta capitando anche alla mamma dei figli di Zebedeo e agli altri discepoli che si sono fermati ad un concetto di gloria SOLAMENTE umana… prestigio…
Se la tua fede cerca prestigio… non è vera fede!
La vera fede, prima o poi, arriva alla vera gioia… arriva alla pienezza!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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