Due considerazioni dopo la meditazione del vangelo di oggi.
La prima mi viene in mente dal fatto che Gesù si definisce luce, specificando che non è venuto a condannare ma a salvare! Entrambe le cose (luce e salvezza) vanno viste insieme.
Infatti, è la luce che ci fa vedere e camminare al sicuro… è la luce che ci fa scorgere la bellezza e la verità delle cose che abbiamo davanti ai nostri occhi… che ci fa vedere bene la nostra vita… che ci permette anche di conoscerci meglio… ed è quindi la luce che ci permette di non inciampare… di scorgere i pericoli nel nostro cammino…
Ecco, allora, cosa è la salvezza… non è soltanto la vita eterna dopo la morte… ma è anche la possibilità di vivere bene questa vita… e in questa prospettiva, quindi, la condanna è l’avere scelto di vivere senza la luce… rischiando di inciampare, non capire ciò che ci accade e ciò che ci circonda… non vedendo la bellezza… vivendo quindi una vita a metà!
La seconda considerazione mi viene dal fatto che noi non crediamo semplicemente in Dio, ma nel Dio che ci è venuto a manifestare Gesù Cristo. Noi crediamo in un Dio che è Padre. E non è una cosa di poco conto. Gesù ci tiene a specificarlo…
La relazione con Dio va intesa proprio sotto questo importantissimo aspetto.
Se pensiamo semplicemente a Dio, rischiamo di pensarlo solo come creatore… come onnipotente… come lontano… se lo intendiamo come Padre, invece, le distanze si accorciano e ce lo ritroviamo accanto… ce lo ritroviamo come guida… come forza… come accoglienza…
Non solo… ma considerare Dio come Padre e poterlo chiamare Padre nostro… comporta, automaticamente, che tra di noi siamo fratelli… e anche questo non è una cosa da poco!
Se Dio è Padre nostro…
Tra di noi siamo fratelli!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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