La meditazione del vangelo di oggi mi ha fatto riflettere su una possibile motivazione che ha spinto il sinedrio a decretare la morte di Gesù: la paura… la paura dei romani… paura di sommosse.
E leggendo e meditando proprio queste motivazioni, sembra che la paura emerga solo in un secondo momento… ciò che spinge il sinedrio ad avere paura è il successo di Gesù… il successo dell’azione di Gesù… ed esattamente il paragone che sacerdoti e farisei fanno delle azioni di Gesù con le proprie, da questo confronto ne escono sconfitti… e iniziano a “guardare male” Gesù: ecco l’invidia.
L’invidia, infatti, è quel sentimento di rabbia… rancore… odio che provoca il “vedere male” (in-videre) una persona. Alla fine, infatti, l’invidia dipende dal come si vede… dal cuore di chi guarda. Insomma: il problema è nello sguardo ma ciò che non funziona è il cuore.
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L’invidioso, infatti, o si ama troppo e i pregi dell’altro diventano una minaccia oppure si ama troppo poco, si svaluta, non si riconosce le proprie qualità e quelle dell’altro gli causano una sofferenza.
Cosa fare? Come guarire da questa “malattia spirituale”? occorre purificare il binomio occhio-cuore.
Imparare a guardare e guardarsi con gli occhi di Dio per purificare gli occhi e sperimentare sane relazioni per fare circolare amore per purificare il cuore.
Il cuore è un muscolo che va allenato con le sane relazioni. Quelle non sane causano infarto!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK | Telegram
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