Questa pagina del vangelo mi lascia il sapore della rinuncia… una rinuncia per amore… una rinuncia per fede. Sì, perché a volte, per il proprio cammino di fede… per la propria salvezza… occorre sapere rinunciare, anzi, occorre dovere rinunciare!
Zaccaria rinuncia a dare il suo nome… rinuncia ad una usanza di famiglia… ad un’abitudine… ad un onore. E, forse, rinuncia anche ad un “possesso”…
Sì, perché dare il proprio nome al figlio, in qualche modo significa “appartenenza”. Ecco, Zaccaria decide di lasciare “libero” suo figlio… di “donarlo” a Dio… di non avere pretese su di lui… di amarlo con quella libertà che richiede il vero amore.
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Dovremmo imparare a vivere senza aspettative, ma non per essere indifferenti, isolati, solitari… ma per lasciare liberi… e per essere liberi.
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