Salva te stesso!
Non è sceso dalla croce, che sollievo!
Non è sceso dalla croce, menomale! Che me ne facevo di un Cristo che nel momento della sofferenza, usa i suoi “superpoteri” per scendere dalla croce?
Mi sarei sentito solo… non capito… e lo avrei visto lontano da me… molto più lontano.
Ogni volta che sono in croce, invece, lo guardo… lo contemplo… e so che prima di me c’è stato Lui… ed è rimasto lì, fino alla fine… per me… perché non mi sentissi solo e incompreso!
E, invece, è rimasto… lì appeso, fino alla fine… mostrando la sua regalità sui generis, originale, con delle caratteristiche tutte particolari e uniche:
il suo trono? La croce; la sua corona? Le spine; il suo regno? Il nostro cuore; la sua legge? L’amore; il suo potere? Il perdono. Anzi, la sua onnipotenza è la sua misericordia. Proprio così… siamo legati ad una idea di onnipotenza intesa come forza… e invece è da intendere come perdono. E il vangelo di oggi ce lo mostra.
Un perdono che non è: fai quello che vuoi, tanto non ci fa niente… ma un perdono che rispetta la libertà (perché l’amore non costringe mai) e che si manifesta nel dare, fino all’ultimo momento, la possibilità della conversione.
È rimasto lì… insegnandoci che si può vincere la morte quando nella sofferenza si continua ad amare… a perdonare… perché l’amore e il perdono danno vita… sempre… anche oltre la morte.
Il buon ladrone ha capito tutto… e fa un grande atto di fede: riconosce il proprio errore, riconosce l’innocenza di Gesù e riconosce la potenza del ricordo.
Chiede a Gesù una cosa fondamentale: portami nel tuo cuore (ricordare, letteralmente portare nel cuore) quando sarai nel tuo regno. E Gesù gli dice che già lo è: oggi con me! sei con me… è un altro modo di dire ti amo!
E l’amore e il perdono danno vita… sempre… anche oltre la morte!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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