La liturgia della Domenica delle Palme evidenzia sempre sentimenti contrastanti. Trasmette gioia e dolore. Anche se so come andrà a finire fra una settimana… anche se so che ci sarà il lieto fine. Nonostante tutto mi sento, all’interno della stessa liturgia, sballottato da sentimenti schizofrenici… un po’ come la folla.
Tutto inizia con un bisogno di Gesù, “Il Signore ne ha bisogno…” il Signore per portare avanti la sua missione ha bisogno di te. E non è poco. Tu entri a fare parte della storia della salvezza… il tuo sì è prezioso, fondamentale… anche se pensi sia una cosa molto banale (andare a prendere un puledro, un’asina).
Nella stessa liturgia la folla acclama prima Osanna e Benedetto e poi Crocifiggilo. Ed è proprio così, la nostra vita si giocherà sempre tra due scelte, Gesù e Barabba che guarda caso significa letteralmente “Figlio del padre” (Bar = figlio e Abba = padre).
Da che parte decidi di stare? Chi vuoi seguire? Il figlio del Padre che ama te fino a farsi uccidere o il Figlio del padre che ama solo se lo acclami?
E tu, che figlio di Dio vuoi essere? chi ama fino alla fine o chi cerca solo la convenienza?
Ma questo vangelo ci mette davanti ancora altre due scelte: come vuoi reagire davanti ai tuoi errori? Alla maniera di Giuda o di Pietro? Tutti sbagliamo e continueremo a sbagliare, ciò che importa non è cadere o sbagliare ma rialzarsi e riparare. Giuda piange e se ne va… Pietro piange e rimedierà.
Ciò che fa la differenza non è l’errore che fai, ma quello che fai dopo l’errore!
E, infine, non possiamo non menzionare due personaggi fondamentali della passione: l’asina e il gallo!
L’asina ci ricorda che non occorrono grandi qualità o appariscenti caratteristiche per essere strumento del Signore, basta saperlo portare e accogliere nella nostra vita… al resto ci pensa Lui.
Il gallo ci ricorda che la tua vita ordinaria che può anche sembrarti noiosa e ripetitiva (il canto del gallo) può servire a qualcuno (a Pietro per accorgersi del tradimento e poi pentirsi).
Insomma… nella Passione di Gesù ci siamo tutti… del resto Lui non è morto… ha dato la vita e questo fa la differenza!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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