Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 19 Maggio 2021

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Il vangelo di oggi ci consegna una parte della famosa preghiera di Gesù al Padre per i suoi discepoli… per tutti noi. Preghiera di una profondità che andrebbe letta, ascoltata e meditata in punta di piedi… anzi in ginocchio.
Gesù ci apre il suo cuore e ci fa entrare per grazia in quel mistero di intimità col Padre che appartiene solo a Lui e a Dio e dentro questo mistero ci fa toccare il centro del suo insegnamento… della sua testimonianza: “che siano una sola cosa, come noi”.
Bene… ma che significa?
Spesso, infatti, ci riempiamo la bocca di parole come “unità”, “comunione”, “amore”… ma cosa significano queste parole quando vanno declinate all’interno di una relazione di persone diverse tra di loro?
Come fanno due o più persone con storie diverse, con percorsi diversi, con origini diverse, con caratteri e gusti diversi, con modi di pensare diversi… a rimanere uniti? Ad essere in comunione? A volersi bene?
Gesù non ci chiama a fonderci l’un l’altro perdendo le nostre identità…
Gesù non ci chiama confonderci in un miscuglio tale da creare una nuova entità…
Gesù ci chiama a riempire con l’amore lo spazio delle nostre diversità in modo tale che io rimango io, tu rimani tu ma ad unirci c’è l’amore. Un amore che non annulla la distanza ma la riempie di senso, perché è proprio quella distanza, quella diversità accettata, rispettata, accolta e vissuta che mi permette di essere me stesso e di amare nello stesso tempo.

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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK

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