Ci sono cose che richiedono non soltanto la nostra insistente preghiera ma anche il nostro silenzio.
Siamo abituati, infatti, a pregare… a chiedere con insistenza qualcosa… ma dopo che la otteniamo ci dimentichiamo di averla tanto desiderata… di averla tanto chiesta.
Zaccaria ci insegna la delicata e difficile arte del silenzio… un silenzio non sterile ma fecondo… un silenzio accogliente… capace cioè di riflettere sull’accaduto e non soltanto si ciò che deve accadere.
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Un silenzio che ci fa soffermare sui modi di vivere quello che abbiamo. Tante cose, infatti, le abbiamo ma non sappiamo viverle.
C’è un silenzio fecondo, necessario per capire COME vivere certe situazioni.
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK | TELEGRAM
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