La meditazione del vangelo di oggi, come ogni volta, mi fa entrare nel grande mondo della preghiera…
Gesù, in qualche modo, ci mette davanti al grande rischio dello “sprecare parole”… è davvero forte questa espressione che usa… “non sprecate parole”…
Ma se il Padre sa ciò di cui abbiamo bisogno prima che glielo chiediamo… allora non occorre chiederlo, perché se glielo chiedo… spreco parole…
Ma se è così… allora cosa è la preghiera?
Ma se è così… allora perché pregare?
Ma se Lui sa già tutto… che senso ha pregare?
Di fatto… nel Padre nostro più che consegnarci una preghiera, Gesù, ci descrive lo stile… il modo con cui dobbiamo relazionarci con Dio! E una relazione non è fatta di parole… ma di atteggiamenti.
Insomma, il Padre nostro è la dimostrazione di come la relazione viene prima e al di là delle parole e così la preghiera va al di là delle parole… è un atteggiamento di fiducia… una promessa di cambiamento del proprio cuore… perché, diciamolo chiaramente: la preghiera non cambia il cuore di Dio… non cambia il volere di Dio… non è un tentativo di convincere Dio su ciò che vogliamo noi… no!
Con la preghiera noi ci rivolgiamo a Dio e mentre gli parliamo… è il nostro cuore a cambiare… perché la preghiera non può cambiare il cuore di Dio… ma il nostro cuore… solo il nostro cuore.
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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