Una madre sta al capezzale del figlio morente… non un figlio normale ma il figlio di Dio… non un capezzale normale ma una croce… non una morte normale ma una condanna a morte del figlio di Dio lasciato solo con un gruppo sparuto di persone, quasi tutti familiari…
Nessuno è disperato… né chi sta morendo, né la madre. Proprio così. Soffrono un dolore dignitoso e per renderlo salvifico… continuano ad amare.
Questo il più grande insegnamento di entrambi… la sofferenza non impedisce loro di continuare ad amare. Gesù muore perdonando… muore pensando a consegnare il discepolo amato a Maria; Maria, nel pieno della sofferenza di una madre che sta vedendo morire il figlio in croce, non si chiude nel suo dolore… ma si apre ad accogliere il nuovo figlio. Insomma… continua ad amare.
Maria ci insegna che il dolore non è l’ultima parola… che anche quando soffri puoi continuare ad amare… che ciò che soffri tu, non lo devono piangere gli altri. Se Maria si fosse chiusa nel suo dolore… non avrebbe potuto accogliere il discepolo amato…
Non lasciare che la tua sofferenza ti impedisca di amare.
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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