Leggo e medito questo vangelo e mi vengono alla mente e nel cuore alcune considerazioni!
1 – L’autorità di Gesù… la percepiscono per quello che dice e per come lo dice.
Anche noi… siamo chiamati a stare attenti alle nostre parole. I discepoli di Gesù si riconoscono anche da quello che dicono e da come lo dicono… sì, perché con la parola e anche con la sua intonazione… puoi offendere… accogliere… convincere… correggere… amare! Insomma… anche le parole trasmettono quello che sei!
2 – Anche gli impuri dentro la sinagoga. Proprio così… siamo erroneamente abituati a pensare che dentro la chiesa ci sono solo santi. E invece no!
Gesù non è venuto per i santi ma per i peccatori. E di fatto, se ci facciamo caso… la prima cosa che facciamo all’inizio della messa è proprio l’atto penitenziale, cioè, riconoscere che non siamo santi ma peccatori! È proprio questo il primo momento necessario per raggiugere il cammino di santità.
3 – Sei venuto a rovinarci.
A volte ci adagiamo nella nostra condizione… sì… a volte scendiamo a compromessi e conviviamo più o meno pacificamente con le nostre incoerenze.
Anche noi, in questi casi, abbiamo bisogno di qualcuno che metta in silenzio le nostre autogiustificazioni. Dobbiamo imparare a stare zitti… in silenzio… per ascoltare l’unica voce che ci chiama a liberà… ad uscire da noi stessi… dalle nostre comodità… dal nostro egoismo… per andare verso l’altro… per amare l’altro.
Gesù insegnava come uno che ha autorità.