Come abbiamo più volte detto, un lebbroso era chiamato ad isolarsi da tutto e da tutti, poteva vivere solo con altri lebbrosi, non poteva avere contatti con nessuno, non poteva vivere il culto e nel caso in cui fosse guarito doveva farsi rilasciare un attestato da un sacerdote che lo avrebbe riammesso alla vita sociale e soprattutto cultuale.
Insomma… la lebbra è la malattia di chi si isola… di chi è solo… di chi sta solo con il suo gruppo… o da chi è isolato.
Il lebbroso però esprime un coraggio non comune. Va da Gesù… pur sapendo che non può farlo… (sta infrangendo una legge) e ci va chiedendo non la guarigione ma la purificazione!
Comprende che prima di tutto ha bisogno di una guarigione interiore.
Sono le ferite profonde quelle che modificano il nostro carattere e che, quindi, portano ad isolarsi o ad essere isolati.
Ma la vera ferita è il non sentirsi amati. Da questo dipende tutto e questo causa isolamento… paura… ricerca non equilibrata di accettazione… e, ovviamente, anche difficoltà nella preghiera. Chi non si sente amato, non si ama, non sa amare e non sa pregare.
Il lebbroso osa… comprende che non può più continuare così… ha toccato il fondo e chiede aiuto e lo fa con tutto il coraggio e la forza che possiede… perché quando vuoi risolvere un problema… fai di tutto per affrontarlo…
Gesù lo guarisce amandolo… toccando le sue ferite… toccando e amando il suo corpo, luogo delle sue ferite…
Perché è l’amore che salva… che sana… e se vuoi guarire, se vuoi salvarti, devi trovare qualcuno che ti ama lì dove sei ferito.
Ma attenzione, purtroppo, questa pagina del vangelo non si conclude bene… come spesso capita, chi risolve un problema perde la memoria… e dimentica quella prudenza necessaria a custodirsi… si dimentica che i combattimenti continuano e continuano le tentazioni…
Il lebbroso guarito disobbedisce… e questa disobbedienza avrà delle conseguenze…
il lebbroso guarito fa di testa sua…
il lebbroso guarito si sente forte di un problema risolto dimenticando che le difficoltà non mancheranno…
Purtroppo… a volte la troppa sicurezza ci fa abbassare le difese… e dimentichiamo che l’unica sicurezza ci viene dal rapporto costante con Dio!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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