Le parole finali del vangelo di oggi chiariscono il senso della preghiera di intercessione… anzi, il senso della preghiera.
Abbiamo capito che pregare è entrare nella relazione con Dio considerandolo Padre. Si tratta di qualcosa di più che dire preghiere… pregare è vivere dentro un clima relazionale nel quale sai di trovarti davanti ad un Padre.
Ma le parole di Gesù di oggi ci fanno fare un passo avanti…
Ognuno di noi, infatti, vive questa relazione sapendo che ad un padre può chiedere tutto ma sapendo anche che un padre darà solo ciò che al figlio fa veramente bene.
Proprio per questo, Gesù conclude questa catechesi sulla preghiera, dicendo che ciò che racchiude tutte le intenzioni di preghiera è la richiesta dello Spirito santo.
È un cammino… proprio come quello di un bambino… che prima chiede ciò che vuole, ciò che gli sembra importante… e solo dopo essere cresciuto e avere fatto esperienza… sa cosa chiedere e sa che tante cose che aveva chiesto non erano buone o non erano il meglio per lui.
Lo spirito santo è proprio il dono dell’esperienza… il dono che ci fa comprendere ciò che è necessario per la nostra felicità… per diventare santi… e solo con lo spirito santo… possiamo comprendere che per essere felici e per diventare santi… non abbiamo bisogno di cose… ma solo di Dio!
La felicità non dipende da ciò che è fuori di noi, ma solo da ciò che facciamo entrare dentro il nostro cuore.
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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