Stimolato dalla giornata di oggi, primo maggio e dalla festa di san Giuseppe Lavoratore mi sono soffermato, nella mia meditazione, a vedere come Giuseppe in questa pagina del vangelo è identificato con il suo lavoro. Non si dice di Gesù: non è il figlio di Giuseppe e Maria, ma “non è il figlio del falegname”.
È vero… noi non siamo quello che facciamo, ma molto di più ma oggi ho pensato che se viviamo il lavoro come una missione… se viviamo quello che facciamo come uno strumento di evangelizzazione come un modo di amare gli altri… allora non è negativo essere identificati con il proprio lavoro.
Sta a noi saperlo trasformare in amore, in missione ciò che facciamo… qualunque cosa facciamo: lo studio, il lavoro, un servizio, un volontariato… ma anche l’essere pensionato o casalinga.
Qualunque cosa fai nella vita falla con amore e per amare gli altri!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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