La meditazione del vangelo di oggi mi provoca alcune considerazioni che condivido.
Ancora una volta abbiamo a che fare con la liberazione di un uomo schiavo delle sue fragilità che lo portavano ad isolarsi… a fuggire dalla vera vita…
Perché di fatto è proprio così, quando non affrontiamo le nostre debolezze… i nostri vizi… le nostre fragilità… le nostre tentazioni… i nostri peccati… tutto questo ci porta ad isolarci… a vivere una vita parallela che è una non vita… a rinchiuderci dietro e dentro le quattro situazioni e relazioni che costituiscono le nostre comodità-alibi per non vivere pienamente tutto il resto. E, di fatto, dentro di noi c’è una “legione” di motivi per isolarci… per mandare a quel paese relazioni… o per chiuderci solo in quelle “comode”.
Insomma, anche noi rischiamo di vivere sui “monti”… rischiamo di non vivere in pienezza la bellezza della vita!
Questo stato di cose ristagna… l’abitudine è una brutta bestia e la novità fa sempre paura anche quando è una novità positiva… più bella… (la gente non regge alla visione dell’uomo liberato… chiede a Gesù di andarsene… troppo “disordine” per quella liberazione libertà dell’uomo).
E infine… il rischio di isolarsi rimane… mentre prima della liberazione era un isolamento per la comodità-paura di non affrontare le proprie fragilità… adesso l’ex indemoniato ora liberato vorrebbe “isolarsi” stando con Gesù per paura di perdere la liberazione…
Gesù non glielo permette e gli fa capire chiaramente che la vera vita sta nel sapersi relazionare con tutti… perché senza tutte le relazioni… si vive a metà!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
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