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don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 7 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mt 4,12-17.23-25

A Cafarnao Dio scende nella mischia e sceglie la sua squadra

L’arresto di Giovanni accende la missione di Gesรน, come accade sempre nella storia della Chiesa: il martirio degli apostoli รจ il dissodamento della terra prima della missione. รˆ il miracolo morale che ha sostituito i miracoli fisici con i quali nei primi momenti Dio preparava le persone ad ascoltare la Buona Notizia. I segni e i prodigi che avrebbero accompagnato la missione si sarebbero compiuti negli stessi araldi del Vangelo, nei quali era vivo Cristo.

Gli apostoli, infatti, sono il Vangelo che predicano, ovvero il miracolo dell’amore nella dimensione della Croce, che abbraccia il nemico, chiunque sia. E per andare a cercare il nemico perduto nel peccato, Gesรน scende a Cafarnao, nella “Galilea delle genti”, la cittร  che “giaceva” con il suo “popolo” in una “regione sommersa da ombre di morte”. Eppure il suo nome aveva un sapore profetico, perchรฉ significava “Villaggio della consolazione”.

Giovanni era stato arrestato e gettato nel buio di un carcere, ma per Gesรน questa notizia segnava l’inizio della consolazione per i suoi fratelli. Nelle pieghe di una storia che s’annunciava ostile e dolorosa, Dio svelava al Figlio le orme della sua volontร : per “compiere la profezia di Isaia” e illuminare il mondo, Gesรน doveva entrare nelle tenebre della morte.

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A Cafarnao Gesรน abbraccia il dolore

A Cafarnao, infatti, Egli veniva a prendere confidenza con l’oscuritร  del sepolcro, perchรฉ il piรน doloroso non รจ quello scavato nella roccia, ma la voragine aperta dal rifiuto. E Cafarnao lo avrebbe rifiutato senza sconti, mentre sulla sua anima sarebbe scesa la โ€œverga dell’aguzzinoโ€. Il Vangelo, infatti, รจ annunciato solo da chi soffre nella propria carne la stessa sorte di coloro ai quali รจ inviato.

A Cafarnao Dio si รจ gettato nella mischia, condividendo le tenebre e il dolore di ogni uomo: รจ questa la vera inculturazione del Vangelo. A Gesรน preme l’uomo, il suo cuore, la sua vita intima, dove scende la lama del peccato e comincia a sanguinare e a sporcare tutto. รˆ questa la cultura nella quale desiderava incarnarsi, la terra che ha coltivato facendosi seppellire come il seme piรน piccolo.

Lโ€™evangelizzazione passa dal sacrificio

Quanti di noi pensano all’evangelizzazione in questi termini? Se il seme non si consuma per dissolversi nella terra rimane solo! Che vuol dire? Che la terra fecondata dal Vangelo incarnato negli apostoli non รจ piรน la stessa di prima; รจ diventata, misteriosamente, parte della vita di quel seme. Non รจ piรน “abbandonata” ma “sposata”, come profetizzava Isaia, perchรฉ la santitร  di Dio ha abbracciato e purificato l’empietร  dell’umanitร .

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Per essa vale quello che ha scritto San Paolo riguardo al coniuge pagano: “il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi” (1 Cor. 7, 14).

Santificazione attraverso il dono

Capite? I “figli” dell’annuncio e della testimonianza che seminiamo nella vita dei pagani sono “santi”! Ciรฒ significa che se ci doniamo agli altri, questi vengono purificati dall’amore di Dio che si diffonde attraverso le nostre ferite. E cosรฌ possono di nuovo accedere al culto, che รจ una vita rinnovata nella gioia e nella lode.

Per questo Gesรน scende ogni giorno con la sua Chiesa nella terra violata, piena di spine e pietre, secca ed arida del mondo per seminarvi la sua vita. E chiama e invia anche noi. Anche tu hai sentito qualcosa che ti ha turbato? Hai perso il lavoro? Una malattia? รˆ morto tuo padre? Apri gli occhi e lasciati illuminare dalla Chiesa: in questi fatti si nasconde la tua chiamata.

La chiamata di Gesรน oggi

Proprio nei fatti dolorosi e tristi Dio depone le sue orme che ci conducono alla Croce dove donarci con Cristo per santificare i peccatori. Per questo Cafarnao รจ oggi la nostra vita, ed รจ proprio il luogo dove Gesรน si rifugia.

La Galilea delle Genti, le nostre cittร , i nostri quartieri, e poi le scuole, i posti di lavoro, le piazze, i bar, le discoteche, i pub, i marciapiedi: questo mondo accecato dal male e soggiogato dall’aguzzino รจ il luogo di Gesรน. Quello che per noi รจ da fuggire, per Lui รจ un rifugio; quello che noi disprezziamo, Lui lo trasforma nel suo Regno.

La vittoria della luce di Cristo

Esso giunge a noi attraverso la Chiesa: la Parola, i sacramenti e la comunione tra i fratelli sono la guarigione profonda da “ogni sorta di malattie” del cuore e dell’anima. Allora coraggio, oggi รจ Pasqua per tutti noi, perchรฉ dove sorge la Luce di Cristo giunge la sua vittoria sulla morte.

Oggi รจ il perdono dei peccati: possiamo ricominciare โ€œconvertendociโ€œ al suo amore, per lasciare la nostra mentalitร  pagana e “seguirlo” nell’obbedienza. Cosรฌ, come Cafarnao รจ diventata il centro di irradiazione del Vangelo, anche la nostra vita un tempo avvolta nelle tenebre diviene luce per diradare le menzogne del demonio; misericordia che si irradia sino ai confini della terra, sino ai peccatori piรน incalliti. Cosรฌ la Chiesa, estendendo i confini del Regno sin dentro le tenebre, “conduce” a Cristo “tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici”.

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