don Antonello Iapicca โ€“ Vangelo del giorno โ€“ 30 Dicembre 2023

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Una vedova e un bambino, un figlio donato quale compimento di una preghiera senza posa. Il silenzio e la dedizione totale a Dio. Questo era Anna, che significa โ€œoggetto della Grazia divinaโ€. Tutti, come lei, attendiamo il Messia Bambino che dischiuda lโ€™alba della nuova creazione, lโ€™ottavo giorno della redenzione che trasfigura la nostra carne e la nostra esistenza riscattandola dal peccato. La vita che solo la forza inerme di un Bambino stretto tra le braccia puรฒ liberare per amare. 

IL CAMMINO CHE CONDUCE ALLA BENEDIZIONE

Una vedova e un bambino, un figlio donato quale compimento di una preghiera senza posa. Il silenzio e la dedizione totale a Dio. Questo era Anna,che significa โ€œoggetto della Grazia divinaโ€, della tribรน di Aser, lโ€™ottavo figlio di Giacobbe alla quale era toccata in sorte una porzione della Terra Promessa che giungeva sino al Carmelo. Il profumo di questo Monte, culla del monachesimo dโ€™ogni epoca, il giardino dai frutti deliziosi (in ebraico karmel significa โ€œFrutteto, giardinoโ€) evocato dal Cantico dei Cantici, pervade lโ€™incontro tra questa donna anziana e quel Bimbo che celava un mistero prodigioso. 

In principio โ€œbenedetta piรน di tutte le altreโ€, intrappolata poi nei beni e nellโ€™idolatria, la tribรน di Aser si era perรฒ allontanata dal culto di Israele, sino a scomparire nellโ€™invasione Assira. Erede di un tradimento, Anna ne portava le stigmate nella sua vedovanza che si protraeva da moltissimi anni. Unโ€™altra โ€˜anawim, tra le piรน povere: senza tribรน e senza marito, โ€œnon si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiereโ€. 

Era con tutta probabilitร  tra quelle donne che โ€œnei tempi stabiliti venivano a prestare servizio allโ€™ingresso della tenda del convegnoโ€ (Es 38,8; cfr. 1Sam 2,22). Viveva lรฌ, facendo della sua vita un Tempio pronto ad accogliere il suo Dio; era sola con in seno la speranza di tutto il suo Popolo.

Suo padre si chiamava Fanuele, che significa โ€œil volto di Dioโ€, ed era una memoria della lotta di Giacobbe con lโ€™Angelo al guado di Jabbok, il luogo che โ€œGiacobbe chiamรฒ Peniel, perchรฉ disse: โ€˜Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita รจ stata risparmiataโ€™โ€. E la vita di Anna era trascorsa proprio come in quel guado, lunghi anni di lotta nella preghiera per conservare, in mezzo alle difficoltร , la fede che i suoi padri avevano svenduto. 

Come Giacobbe era stata colpita in quanto aveva di piรน caro, e come lui aveva imparato a fare della sua debolezza la terra buona dove lโ€™attesa confidente della salvezza stendeva le sue radici. Per questo, i suoi occhi purificati dalla sofferenza sapevano discernere la volontร  di Dio celata nelle prove piรน dure, e dalle sue labbra scaturivano parole profetiche a cui attingevano i poveri come lei.

Era, infatti, profetessa e sapeva che sarebbe arrivata la Giustizia; la preghiera incollata alle pietre del tempio era lโ€™immagine di questa certezza che tappezzava ogni centimetro dโ€™esistenza, che la fondava e la orientava. Sapeva aspettare con gli occhi dischiusi dalla speranza, e proprio per questo saprร  riconoscere nel Bambino quello che attendeva. 

Non poteva quindi che โ€œsopraggiungere in quellโ€™oraโ€, mentre il Messia era offerto a Dio e al mondo. In un istante, dopo decine dโ€™anni trascorsi tra digiuni e preghiere, ecco la Grazia di un incontro. 

Non era stata inutile la sua vita, anzi. Come non sono inutili gli anni nei quali invecchiamo tra preghiere che sembrano evaporare inascoltate. Non รจ inutile pregare per il figlio che si รจ allontanato dalla Chiesa e non si vuole sposare; per il marito o la moglie che hanno tradito; per il fratello che ci odia pieno di gelosia. 

Non รจ inutile una sola delle nostre preghiere, dei sacrifici e dei digiuni, delle elemosine e delle lacrime. Tutto รจ raccolto nelle mani di Dio, e darร  frutto a suo tempo, quello pensato da Lui nella sua provvidenza. 

Per questo la vecchiaia รจ feconda in una carica profetica dirompente. I calli del cuore solcati da lavoro e preghiera plasmano preghiere e parole sapide, autentiche, capaci di conficcarsi in terra come in Cielo, nel cuore degli uomini e in quelli di Dio. 

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Quante anziani, invece, vivono ai bordi della societร , dalla panchina dei giardini pubblici ad una sedia in un angolo della casa; se non peggio, dimenticati in un ospizio, scivolando nella nostalgia di ore senza senso, ingoiati dalla mormorazione e dal risentimento. 

No, la vecchiaia รจ il tempo della preghiera piรน intensa, dellโ€™intimitร  in attesa del compimento di tutta una vita. Gli anziani sono le antenne che ricevono ansie, speranze, angosce e desideri di tutta la famiglia per ritrasmetterle a Dio; e che ascoltano le sue parole per annunciarle profeticamente ai piรน giovani. 

Non sono soli, sono lasciati liberi per Dio, perchรฉ si compia in loro il Salmo 92: โ€œIl giusto fiorirร  come la palma, crescerร  come il cedro del Libano. Quelli che sono piantati nella casa dellโ€™Eterno fioriranno nei cortili del nostro DIO.  Porteranno ancora frutto nella vecchiaia e saranno prosperi e verdeggianti, per proclamare che lโ€™Eterno รจ giusto; egli รจ la mia Rocca e non vi รจ alcuna ingiustizia in lui.โ€  

E a loro, come ad Anna, รจ concesso, in una pienezza di vita che gli anni precedenti non hanno conosciuto, la Grazia dellโ€™incontro piรน importante, quello decisivo, per loro e per le loro famiglie. Possono accogliere Gesรน con unโ€™umiltร  che la gioventรน non ha e non puรฒ avere; รจ necessario cadere molto e molto rialzarsi per imparare ad accogliere la Luce capace di diradare le nebbie dellโ€™illusione

Anna dunque, รจ immagine del culmine della vita, la parte migliore, la piรน saggia, la piรน santa, la piรน feconda. Perchรฉ era proprio nella vecchiaia inoltrata che quel Dio pregato, amato e temuto le aveva risposto; ed ecco ora un Bambino per lei ritornata bambina sul cammino di umiliazioni della vita accolte da unโ€™anima intrisa di Parola, e preghiere; piccolo per lei diventata piccola nei digiuni di affetti, riconoscimenti, prestigio e successo; umile per lei diventata umile come la terra su cui aveva deposto le sue ginocchia; nascosto per lei che si era nascosta nel cuore di Dio. 

Per questo Anna โ€œloda Dioโ€ per la sua fedeltร  e โ€œparla del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme; come gli anziani cresciuti nella fede parlano di quel Bambino che รจ la salvezza e il perdono dei peccati a figli e nipoti, nuore e generi afferrati e distratti da mille impegni. Come la Chiesa che annuncia il Vangelo al mondo che, inconsapevolmente, attende la felicitร  nelle proprie cittร . 

Nulla dโ€™eccezionale, solo lo stupore dโ€™un evento atteso e accaduto nella semplicitร  dโ€™un Bimbo che nasce. Cosรฌ รจ la nostra storia con Dio. Preghiera e digiuno sono in noi ad esprimere lโ€™attesa e il desiderio di Lui; anche la preghiera fatta carne nelle umiliazioni e il digiuno fatto lacrime di dolore e nostalgia sono il grido che cerca e aspetta Lui. 

Perchรฉ Dio incontra i suoi figli esaudendoli con il compimento inatteso delle loro preghiere. Come fece con Abramo, al quale Dio donรฒ non solo un figlio, ma una discendenza piรน numerosa delle stelle del Cielo. 

Abbiamo perรฒ bisogno di Maria che lo accompagni ogni giorno Gesรน a scovarci nel tempio della nostra vedovanza, dove non riusciamo ad amare perchรฉ abbiamo perduto lโ€™amore dello sposo. 

Viene nella Chiesa con il Vangelo e la testimonianza dei fratelli dove stiamo digiunando affamati di felicitร , mentre la storia ci obbliga a piegare la testa e le ginocchia nellโ€™umiltร . Nelle nostre case e nelle nostre famiglie quando e relazioni si fanno incandescenti, nei nostri uffici che sembrano giungle, negli ospedali e nei letti dove la malattia ci inchioda. 

Viene per noi che siamo diventati anziani troppo presto, di quelli sfiduciati perchรฉ la vita se nโ€™รจ andata senza lasciar nulla che sappia dโ€™amore. Viene a chi non si รจ mai allontanato dalla Chiesa e a chi invece dalla Chiesa se nโ€™รจ andato sbattendo la porta. 

Viene ogni giorno Maria ad insegnarci la fede perchรฉ Lei ha creduto anche per noi increduli dinanzi alle prove della vita. Ha โ€œcompiuto tutto secondo la Leggeโ€ per noi che nulla siamo stati capaci di compiere. Viene perchรฉ siamo creditori della Grazia fratelli, come Anna ci annuncia oggi: non dobbiamo far altro che convertirci, โ€œtornareโ€ cioรจ con Gesรน nella โ€œGalileaโ€ della nostra Nazaret, la cittร  dove la volontร  di Dio ci ha deposto. 

E qui diventare bambini alla scuola della Santa Famiglia che รจ la comunitร  cristiana: โ€œQui, a questa scuola, certo comprendiamo perchรฉ dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di ricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la superiore sapienza delle veritร  divine!โ€ (Paolo VI). 

Solo in essa possiamo โ€œcrescere e fortificarci, pieni di sapienzaโ€, per diventare โ€œanzianiโ€, ovvero adulti nella fede, sazi di anni bagnati nella misericordia saremo fecondi come da giovani โ€“ stolti e superbi perchรฉ inesperti della Grazia โ€“ non lo siamo stati. E cosรฌ sapremo annunciare parole โ€œprofeticheโ€ a chi ha perduto la speranza. 

Per questo il Signore ci chiama a โ€œnon allontanarci mai dal tempioโ€, cioรจ a camminare fedelmente nella Chiesa per lunghi anni come Anna: fuori siamo vedove, senza diritti anche se ci sembra di poterli accaparrare tutti. Mentre nella Chiesa โ€œla Grazia di Dio scende sopra di noiโ€ per farci figli di Dio, partecipi dellโ€™ereditร  che spetta loro, la vita che non muore nella quale donarsi senza riserve.

Non dimentichiamolo, anche noi siamo figli di una generazione che ha abbandonato Dio. Ma Lui non dimentica di averci assegnato una porzione della Terra Promessa tra le piรน feconde, come ad Aser. Questa giungeva sino al Carmelo, il giardino profumato e fertile di frutti squisiti (in ebraico karmel significa proprio โ€œfrutteto โ€“ giardinoโ€). Apriamo il cuore, perchรฉ lo Sposo scende anche oggi a cercare la sposa nel suo giardino, per inebriarla con il suo profumo di misericordia, e trasformarla in un frutto dโ€™amore per il mondo.

Coraggio allora, perchรฉ Anna รจ una profezia di speranza per tutti noi. Anna sei tu e sono io, sposati nellโ€™incompiutezza dei sette anni che disegnano la prima creazione ferita dalla caduta del peccato originale. Forse neanche ce ne rendiamo conto, forse tuo figlio nemmeno sa chi sia Anna. 

Ma tutti, come lei, attendiamo il Messia Bambino che dischiuda lโ€™alba della nuova creazione, lโ€™ottavo giorno della redenzione che trasfigura la nostra carne e la nostra esistenza riscattandola dal peccato. La vita che solo la forza inerme di un Bambino stretto tra le braccia puรฒ liberare per amare. 

Sito web di don Antonello

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