Una vedova e un bambino, un figlio donato quale compimento di una preghiera senza posa. Il silenzio e la dedizione totale a Dio. Questo era Anna, che significa โoggetto della Grazia divinaโ. Tutti, come lei, attendiamo il Messia Bambino che dischiuda lโalba della nuova creazione, lโottavo giorno della redenzione che trasfigura la nostra carne e la nostra esistenza riscattandola dal peccato. La vita che solo la forza inerme di un Bambino stretto tra le braccia puรฒ liberare per amare.
IL CAMMINO CHE CONDUCE ALLA BENEDIZIONE
Una vedova e un bambino, un figlio donato quale compimento di una preghiera senza posa. Il silenzio e la dedizione totale a Dio. Questo era Anna,che significa โoggetto della Grazia divinaโ, della tribรน di Aser, lโottavo figlio di Giacobbe alla quale era toccata in sorte una porzione della Terra Promessa che giungeva sino al Carmelo. Il profumo di questo Monte, culla del monachesimo dโogni epoca, il giardino dai frutti deliziosi (in ebraico karmel significa โFrutteto, giardinoโ) evocato dal Cantico dei Cantici, pervade lโincontro tra questa donna anziana e quel Bimbo che celava un mistero prodigioso.
In principio โbenedetta piรน di tutte le altreโ, intrappolata poi nei beni e nellโidolatria, la tribรน di Aser si era perรฒ allontanata dal culto di Israele, sino a scomparire nellโinvasione Assira. Erede di un tradimento, Anna ne portava le stigmate nella sua vedovanza che si protraeva da moltissimi anni. Unโaltra โanawim, tra le piรน povere: senza tribรน e senza marito, โnon si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiereโ.
Era con tutta probabilitร tra quelle donne che โnei tempi stabiliti venivano a prestare servizio allโingresso della tenda del convegnoโ (Es 38,8; cfr. 1Sam 2,22). Viveva lรฌ, facendo della sua vita un Tempio pronto ad accogliere il suo Dio; era sola con in seno la speranza di tutto il suo Popolo.
Suo padre si chiamava Fanuele, che significa โil volto di Dioโ, ed era una memoria della lotta di Giacobbe con lโAngelo al guado di Jabbok, il luogo che โGiacobbe chiamรฒ Peniel, perchรฉ disse: โHo visto Dio faccia a faccia e la mia vita รจ stata risparmiataโโ. E la vita di Anna era trascorsa proprio come in quel guado, lunghi anni di lotta nella preghiera per conservare, in mezzo alle difficoltร , la fede che i suoi padri avevano svenduto.
Come Giacobbe era stata colpita in quanto aveva di piรน caro, e come lui aveva imparato a fare della sua debolezza la terra buona dove lโattesa confidente della salvezza stendeva le sue radici. Per questo, i suoi occhi purificati dalla sofferenza sapevano discernere la volontร di Dio celata nelle prove piรน dure, e dalle sue labbra scaturivano parole profetiche a cui attingevano i poveri come lei.
Era, infatti, profetessa e sapeva che sarebbe arrivata la Giustizia; la preghiera incollata alle pietre del tempio era lโimmagine di questa certezza che tappezzava ogni centimetro dโesistenza, che la fondava e la orientava. Sapeva aspettare con gli occhi dischiusi dalla speranza, e proprio per questo saprร riconoscere nel Bambino quello che attendeva.
Non poteva quindi che โsopraggiungere in quellโoraโ, mentre il Messia era offerto a Dio e al mondo. In un istante, dopo decine dโanni trascorsi tra digiuni e preghiere, ecco la Grazia di un incontro.
Non era stata inutile la sua vita, anzi. Come non sono inutili gli anni nei quali invecchiamo tra preghiere che sembrano evaporare inascoltate. Non รจ inutile pregare per il figlio che si รจ allontanato dalla Chiesa e non si vuole sposare; per il marito o la moglie che hanno tradito; per il fratello che ci odia pieno di gelosia.
Non รจ inutile una sola delle nostre preghiere, dei sacrifici e dei digiuni, delle elemosine e delle lacrime. Tutto รจ raccolto nelle mani di Dio, e darร frutto a suo tempo, quello pensato da Lui nella sua provvidenza.
Per questo la vecchiaia รจ feconda in una carica profetica dirompente. I calli del cuore solcati da lavoro e preghiera plasmano preghiere e parole sapide, autentiche, capaci di conficcarsi in terra come in Cielo, nel cuore degli uomini e in quelli di Dio.
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Quante anziani, invece, vivono ai bordi della societร , dalla panchina dei giardini pubblici ad una sedia in un angolo della casa; se non peggio, dimenticati in un ospizio, scivolando nella nostalgia di ore senza senso, ingoiati dalla mormorazione e dal risentimento.
No, la vecchiaia รจ il tempo della preghiera piรน intensa, dellโintimitร in attesa del compimento di tutta una vita. Gli anziani sono le antenne che ricevono ansie, speranze, angosce e desideri di tutta la famiglia per ritrasmetterle a Dio; e che ascoltano le sue parole per annunciarle profeticamente ai piรน giovani.
Non sono soli, sono lasciati liberi per Dio, perchรฉ si compia in loro il Salmo 92: โIl giusto fiorirร come la palma, crescerร come il cedro del Libano. Quelli che sono piantati nella casa dellโEterno fioriranno nei cortili del nostro DIO. Porteranno ancora frutto nella vecchiaia e saranno prosperi e verdeggianti, per proclamare che lโEterno รจ giusto; egli รจ la mia Rocca e non vi รจ alcuna ingiustizia in lui.โ
E a loro, come ad Anna, รจ concesso, in una pienezza di vita che gli anni precedenti non hanno conosciuto, la Grazia dellโincontro piรน importante, quello decisivo, per loro e per le loro famiglie. Possono accogliere Gesรน con unโumiltร che la gioventรน non ha e non puรฒ avere; รจ necessario cadere molto e molto rialzarsi per imparare ad accogliere la Luce capace di diradare le nebbie dellโillusione.
Anna dunque, รจ immagine del culmine della vita, la parte migliore, la piรน saggia, la piรน santa, la piรน feconda. Perchรฉ era proprio nella vecchiaia inoltrata che quel Dio pregato, amato e temuto le aveva risposto; ed ecco ora un Bambino per lei ritornata bambina sul cammino di umiliazioni della vita accolte da unโanima intrisa di Parola, e preghiere; piccolo per lei diventata piccola nei digiuni di affetti, riconoscimenti, prestigio e successo; umile per lei diventata umile come la terra su cui aveva deposto le sue ginocchia; nascosto per lei che si era nascosta nel cuore di Dio.
Per questo Anna โloda Dioโ per la sua fedeltร e โparla del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme; come gli anziani cresciuti nella fede parlano di quel Bambino che รจ la salvezza e il perdono dei peccati a figli e nipoti, nuore e generi afferrati e distratti da mille impegni. Come la Chiesa che annuncia il Vangelo al mondo che, inconsapevolmente, attende la felicitร nelle proprie cittร .
Nulla dโeccezionale, solo lo stupore dโun evento atteso e accaduto nella semplicitร dโun Bimbo che nasce. Cosรฌ รจ la nostra storia con Dio. Preghiera e digiuno sono in noi ad esprimere lโattesa e il desiderio di Lui; anche la preghiera fatta carne nelle umiliazioni e il digiuno fatto lacrime di dolore e nostalgia sono il grido che cerca e aspetta Lui.
Perchรฉ Dio incontra i suoi figli esaudendoli con il compimento inatteso delle loro preghiere. Come fece con Abramo, al quale Dio donรฒ non solo un figlio, ma una discendenza piรน numerosa delle stelle del Cielo.
Abbiamo perรฒ bisogno di Maria che lo accompagni ogni giorno Gesรน a scovarci nel tempio della nostra vedovanza, dove non riusciamo ad amare perchรฉ abbiamo perduto lโamore dello sposo.
Viene nella Chiesa con il Vangelo e la testimonianza dei fratelli dove stiamo digiunando affamati di felicitร , mentre la storia ci obbliga a piegare la testa e le ginocchia nellโumiltร . Nelle nostre case e nelle nostre famiglie quando e relazioni si fanno incandescenti, nei nostri uffici che sembrano giungle, negli ospedali e nei letti dove la malattia ci inchioda.
Viene per noi che siamo diventati anziani troppo presto, di quelli sfiduciati perchรฉ la vita se nโรจ andata senza lasciar nulla che sappia dโamore. Viene a chi non si รจ mai allontanato dalla Chiesa e a chi invece dalla Chiesa se nโรจ andato sbattendo la porta.
Viene ogni giorno Maria ad insegnarci la fede perchรฉ Lei ha creduto anche per noi increduli dinanzi alle prove della vita. Ha โcompiuto tutto secondo la Leggeโ per noi che nulla siamo stati capaci di compiere. Viene perchรฉ siamo creditori della Grazia fratelli, come Anna ci annuncia oggi: non dobbiamo far altro che convertirci, โtornareโ cioรจ con Gesรน nella โGalileaโ della nostra Nazaret, la cittร dove la volontร di Dio ci ha deposto.
E qui diventare bambini alla scuola della Santa Famiglia che รจ la comunitร cristiana: โQui, a questa scuola, certo comprendiamo perchรฉ dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di ricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la superiore sapienza delle veritร divine!โ (Paolo VI).
Solo in essa possiamo โcrescere e fortificarci, pieni di sapienzaโ, per diventare โanzianiโ, ovvero adulti nella fede, sazi di anni bagnati nella misericordia saremo fecondi come da giovani โ stolti e superbi perchรฉ inesperti della Grazia โ non lo siamo stati. E cosรฌ sapremo annunciare parole โprofeticheโ a chi ha perduto la speranza.
Per questo il Signore ci chiama a โnon allontanarci mai dal tempioโ, cioรจ a camminare fedelmente nella Chiesa per lunghi anni come Anna: fuori siamo vedove, senza diritti anche se ci sembra di poterli accaparrare tutti. Mentre nella Chiesa โla Grazia di Dio scende sopra di noiโ per farci figli di Dio, partecipi dellโereditร che spetta loro, la vita che non muore nella quale donarsi senza riserve.
Non dimentichiamolo, anche noi siamo figli di una generazione che ha abbandonato Dio. Ma Lui non dimentica di averci assegnato una porzione della Terra Promessa tra le piรน feconde, come ad Aser. Questa giungeva sino al Carmelo, il giardino profumato e fertile di frutti squisiti (in ebraico karmel significa proprio โfrutteto โ giardinoโ). Apriamo il cuore, perchรฉ lo Sposo scende anche oggi a cercare la sposa nel suo giardino, per inebriarla con il suo profumo di misericordia, e trasformarla in un frutto dโamore per il mondo.
Coraggio allora, perchรฉ Anna รจ una profezia di speranza per tutti noi. Anna sei tu e sono io, sposati nellโincompiutezza dei sette anni che disegnano la prima creazione ferita dalla caduta del peccato originale. Forse neanche ce ne rendiamo conto, forse tuo figlio nemmeno sa chi sia Anna.
Ma tutti, come lei, attendiamo il Messia Bambino che dischiuda lโalba della nuova creazione, lโottavo giorno della redenzione che trasfigura la nostra carne e la nostra esistenza riscattandola dal peccato. La vita che solo la forza inerme di un Bambino stretto tra le braccia puรฒ liberare per amare.