Nella Chiesa si celebra persino la festa dei nevrotici cronici, la nostra. La festa di tutti gli incapaci di silenzio e contemplazione, che pure dinanzi a Cristo che vuole solo riversare in noi il suo amore, pensiamo alle cose da fare, alle pulizie, al pollo in forno, ai compiti dei bambini, al lavoro e a mille altre cose.
Oggi celebrando Santa Marta, Patrona dei nevrotici e preoccupati, celebriamo la speranza per tutti noi, incapaci di servire senza mormorare, di amare gratuitamente dimenticando noi stessi.
Di noi che, nelle cose da fare ogni giorno, non riusciamo a vedere un altare dove donarci allo Sposo che su di esso si sta giร donando a noi completamente e senza riserve.
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Celebriamo Santa Marta e nasce, e si rafforza in noi la speranza di essere trasformati, come lei, in Maria, occhi, mente, cuore e forze consegnate allo Sposo. Santa Marta ci consola nelle nostre debolezze, nei nodi affettivi, nel non sentirci considerati, ascoltati, capiti.
Santa Marta siamo noi cocciuti che ci imbattiamo in un amore cosรฌ sconvolgente e potente nella sua gratuitร da sbriciolare ogni macchia di superbia nel nostro cuore e nella nostra mente.
Santa Marta ci prende per mano e ci accompagna nella sua casa, immagine della Chiesa dove Gesรน ha preso dimora, per passare dall’esigenza alla gratuitร , dall’io al tu, dallo sforzo moralistico al riposo pieno di gratitudine.
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Perchรฉ come lei nella casa che รจ la comunitร cristiana, nutriti e saziati dallo Sposo che si offre servendo la Parola e i sacramenti che compiono in noi la sua Pasqua, giungiamo alla fede adulta che professa la vita e la risurrezione di Cristo dinanzi alla tomba e alla corruzione della morte che appaiono nella nostra vita.
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