CRISTO RISORTO CORREGGE CON AMORE IL CUORE INDURITO PER APRIRLO ALLA FEDE E SPINGERCI NELLA MISSIONE
Anche oggi รจ per noi lโalba di un nuovo giorno, lโaurora di una vita nuova. La nostra vita, come quella di Maria di Magdala, รจ una settimana di peccati, sette, e non ne manca nessuno. Sette demoni, la pienezza dei demoni, secondo il significato di questo numero nella Scrittura. Maria aveva sperimentato il tempo senza Cristo, la dura legge di schiavitรน di chi รจ obbligato a servire un padrone che non lascia scampo, che si porta via la vita a brandelli. Sette demoni, sette vizi, peccati capitali. Aristotele li descriveva come โgli abiti del maleโ: superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia. Capo dei capi la superbia, lโidolatria dellโego; la vita della Maddalena, come la vita di ciascuno di noi, era asservita al proprio ego, a soddisfare le proprie voglie. La sofferenza dellโuomo รจ tutta racchiusa in questa innaturale chiusura su se stessi, che macchia anche lโimpulso piรน autentico di donarsi. Maria ha incontrato Cristo, e la sua vita รจ cambiata; Maria รจ stata liberata dalle catene dei demoni, era una creatura nuova, primizia e immagine di ogni uomo rinnovato dal potere del Signore. Per questo รจ a lei che, per prima, Cristo appare risorto, come a sigillare, come una profezia, quanto aveva compiuto in lei. Aveva combattuto e aveva vinto; aveva distrutto il drago dalle sette teste, aveva inaugurato il cammino in una vita nuova, e Maria era la prima discepola ad incamminarsi in quella nuova settimana. Vi รจ infatti un giorno, il primo dopo il sabato, in cui tutto si fa nuovo, definitivamente nuovo, il giorno di Maria di Magdala, il giorno nel quale ha visto โsurrexit Christus spes mea!, risorto Cristo mia speranzaโ. La schiava aveva sperimentato la speranza che non delude, nel perdono e nella libertร . Ora era lei a correre e ad annunciare che la sua esperienza era ormai un dono accessibile a tutti, che la porta della libertร era spalancata per sempre: Cristo mia speranza รจ risorto, era tutto vero, era vero il perdono, era vero il suo amore, era vera questa vita liberata dai sette demoni. Era vera e autentica la speranza, ed era per tutti, per i suoi fratelli, per gli apostoli, per ogni uomo, per noi oggi.
Ma nella societร di duemila anni fa, una donna non aveva alcuna autoritร , la sua testimonianza non possedeva valore. Neanche per gli Undici, incapaci di credere alle sue parole perchรฉ oppressi dal dolore per la scomparsa del Maestro e, soprattutto, dal rimorso per il loro meschino tradimento. Eโ la nostra esperienza, quel perverso gioco del demonio che ci inganna e seduce spingendoci a toccare e mangiare dellโalbero, che accende la superbia per farci schiavi dei sette demoni; e poi ci lascia nudi, pieni di vergogna inducendoci a disprezzarci e odiarci, facendo proprio del disprezzo di se stessi la carezza avvelenata dellโegoismo piรน feroce, la stoccata che ci uccide. Ci ritroviamo improvvisamente soli con le nostre debolezze, con i nostri peccati, e ci chiudiamo in una prigione dalla quale รจ sottratta la speranza. Schiavi della superbia piรน subdola che ci persuade che Dio non possa avere ragione dei nostri peccati. Per questo siamo incapaci di credere a quanti ci annunciano che Cristo, unica nostra speranza, รจ risorto, che i peccati sono perdonati, che quella situazione che ci ha fatto piombare in un lutto pieno di lacrime, รจ redenta nel sangue di Cristo! E ci ostiniamo a pensare che il matrimonio continuerร cosรฌ, che quel figlio si perderร sempre piรน, che non saprรฒ mai amare davvero, che continuerรฒ ad offrire tutto a me stesso in un egoismo insaziabile. I sette demoni sono piรน forti, lo sono stati sino ad oggi.
Ma oggi รจ un nuovo giorno, oggi il Signore appare a ciascuno di noi e illumina il nostro cuore indurito, e lo scioglie nel suo amore. Oggi per noi รจ il giorno del perdono, lโinizio di una nuova settimana, di una vita assolutamente nuova. E una vita immersa nella misericordia รจ un annuncio, come la vita di Maria, come quella dei due di Emmaus, come quella degli Undici. Come la nostra vita, trasformata nella fornace dellโamore di Cristo che sono le viscere di misericordia della Chiesa, รจ un Vangelo vivente; รจ Cristo stesso che appare, vivo, ad ogni uomo. Lo รจ naturalmente, in forza del suo amore piรน ostinato della nostra ostinazione, piรน duro della nostra durezza; lo รจ per lโevidenza della sua risurrezione che ci abbraccia mille volte, senza giudicarci, speranza incarnata nelle nostre vite risorte, primizie del Cielo. Capite? Gesรน โrimproveraโ sรฌ gli apostoli, ma poi li invia ad annunciare il Vangelo! Chi di noi farebbe lo stesso con suo figlio? Eโ il mistero di un amore davvero piรน forte del dubbio, dei peccati, degli errori, e pur โcorreggendoโ con la Veritร , pur illuminando la realtร di ciascuno, non disprezza nรฉ rifiuta nessuno, anzi. Lโamore che si dona e trasforma un debole e codardo in un apostolo. Questa รจ la Pasqua, lโantidoto al veleno della durezza di cuore, dellโincredulitร e della disperazione. Tu, oggi, cosรฌ come sei, raggiunto da Cristo risorto, perdonato e inondato della sua vita, proprio tu da oggi sarai un apostolo, un testimone, un martire di Cristo. E cosรฌ tuo figlio perso nella droga, e qualunque altro uomo al quale appaia Cristo risorto attraverso lโannuncio della Chiesa. Che missione abbiamo, far risuscitare i traditori in una fedeltร sino alla morte, far passare i peccatori alla vita nuova. Coraggio allora perchรฉ laddove appare lโamore, appare Cristo risorto; e dove appare Cristo risorto si fa visibile, e afferrabile, la speranza, per tutti.
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